Gazzetta di Reggio

Il dibattito

Pro Vita contro gender e “indottrinamento arcobaleno”. Affissi “manifesti di odio” a Ferrara, è scontro

Stefania Andreotti
Pro Vita contro gender e “indottrinamento arcobaleno”. Affissi “manifesti di odio” a Ferrara, è scontro

Dibattito sui diritti, con Arcigay che sostiene sia «un attacco alla scuola e alla liberta» e che «la pubblicità vada rimossa». Intanto l’associazione lancia la petizione contro l’educazione alla sessualità nelle classi

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Ferrara Da qualche giorno in diversi punti della città sono apparsi dei manifesti in cui accanto al volto di un bambino o di una bambina si legge la scritta: “Oggi a scuola un attivista Lgbt ha spiegato come cambiare sesso”. Qualcuno può aver pensato ad un messaggio educativo di apertura e inclusione, invece si tratta dell’esatto contrario, è la campagna della onlus Pro Vita & Famiglia contro l’educazione alla sessualità nelle classi.

«Le scuole italiane sono diventate veri e propri laboratori ideologici Lgbtq+ – denuncia l’associazione – a oltre due anni dall’insediamento del Governo Meloni, continuano a moltiplicarsi i casi di indottrinamento arcobaleno nelle scuole: dalla proliferazione della carriera alias alle favole con personaggi Lgbtq+, corsi di formazione gender per docenti e operatori scolastici, bambini e ragazzi vengono continuamente esposti a contenuti ideologici spacciati per corsi educativi che confondono la loro identità, fino a far credere loro che sia possibile “nascere nel corpo sbagliato”». Si dichiarano soddisfatti del primo passo storico per la loro lotta costituito dall’obbligo, imposto dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, del consenso informato per i genitori su tutte le attività scolastiche legate al tema della sessualità. Ma questo non basta, per cui ora gli occhi atterriti di Giulio, 13 anni, e Anna, 8 anni, invitano a firmare la petizione per una scuola che rispetti i valori e la libertà educativa.

La stessa libertà, invocata in senso opposto da Arcigay Ferrara, che ribatte «affissioni di odio davanti alle scuole: non è libertà di opinione, è propaganda discriminatoria», un attacco «all’educazione, all’affettività e al rispetto delle diversità spacciandole per fantomatiche e inesistenti ideologie gender. Da attivist Lgbti+ che nelle scuole da anni portano contenuti di rispetto, di contrasto al bullismo di educazione all’affettività, non possiamo che indignarci di fronte alle fake news con le quali si cerca di screditare il lavoro serio e professionali dei nostri educatori. Non possiamo restare in silenzio: è un attacco alla scuola pubblica, laica e inclusiva, alla libertà di crescere senza stigma, al diritto di ogni giovane di sentirsi accolt e riconosciut. Questi manifesti violano il Nuovo Codice della Strada (art. 23, comma 4-bis), che vieta forme di pubblicità con contenuti discriminatori, sessisti o offensivi rispetto all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Arcigay Ferrara ne richiede formalmente al Comune la rimozione immediata delle affissioni e l’apertura di un procedimento sanzionatorio verso i responsabili. La propaganda d’odio non può avere spazio nei luoghi della formazione e della crescita. Siamo al fianco di chi, ogni giorno, lavora per una scuola più libera, empatica e scientificamente fondata. I diritti non si discutono: si difendono». Ora la palla passa all’amministrazione.