Gazzetta di Reggio

L’episodio

«Preso a calci e pugni dal buttafuori del locale». Scoppia il caso a Lido Spina

Daniele Oppo
«Preso a calci e pugni dal buttafuori del locale». Scoppia il caso a Lido Spina

La denuncia ai carabinieri di un giovane di 24 anni di Ostellato che ha riportato contusioni e ferite: «Ci ha impedito di entrare poi mi ha spinto e preso a calci e pugni». L’agenzia di sicurezza nega

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Ostellato La denuncia è stata presentata domenica mattina nella stazione dei carabinieri di Ostellato. A sottoscriverla, un ragazzo ostellatese di 24 anni che sostiene di essere stato pesantemente e immotivatamente malmenato da un addetto alla sicurezza fuori da un noto locale di Lido di Spina.

All’origine dell’episodio, avvenuto tra le 22 e le 23 di sabato, vi sarebbe proprio il rifiuto da parte del buttafuori di far entrare nel locale il giovane e un suo amico (e anche lui sarebbe stato malmenato). Il 24enne ha riportato varie contusioni e ferite alla testa, alla mandibola, alla schiena, alle ginocchia e ai gomiti, ed è stato medicato all’ospedale del Delta di Lagosanto, con una prognosi iniziale di 5 giorni. «Il buttafuori ci ha impedito di entrare e quando ho chiesto perché mi ha dato uno spintone e sono caduto. Gli ho risposto, forse in maniera un po’ arrogante, chiedendogli «che c... fai?» e mi ha preso a calci e pugni mentre ero a terra». Anche l’amico, secondo quanto raccontato dal giovane, avrebbe preso dei colpi nel tentativo di frapporsi tra il ragazzo e il buttafuori. Il tutto sarebbe terminato solo con l’intervento di un secondo addetto alla sicurezza.

Il 24enne, utilizzando il telefonino dell’amico, perché il suo si sarebbe rotto nella colluttazione, ha chiamato il padre per raccontargli quanto gli era appena successo, poi è tornato a casa. «Era sanguinante, l’ho portato io al pronto soccorso del Delta», racconta l’uomo, «e mentre ero in viaggio ho chiamato i carabinieri raccontandogli quanto era accaduto e chiedendogli di andare nel locale per verificare la presenza dei buttafuori». I militari si sono recati anche all’ospedale: «Pensavano che avesse bevuto per il suo modo di parlare – racconta il padre –, ma è perché ha la erre moscia. Non lo era, era lucidissimo, e il suo amico è astemio. Si è anche detto disponibile davanti ai carabinieri di fare l’esame del sangue ma non gli è stato fatto, a vista il medico si è accorto che non era ubriaco».

L’uomo, accompagnato dall’avvocato Federico Bolognesi, che assiste i due giovani, ieri si è recato nel locale per provare a chiarire un po’ la situazione: «Mi è stato detto prima che erano ubriachi e molesti, poi che mio figlio aveva offeso il buttafuori – racconta ancora il padre –. Anche se fosse, lo hanno picchiato a sangue per questo? Non è un comportamento giustificabile».

Questa versione dei fatti è però contestata e negata dall’agenzia che si occupa della sicurezza del locale e che è stata contatta da La Nuova affinché fornisse una propria versione dei fatti: «Non corrisponde a quello che ci hanno riferito i nostri dipendenti. Ci tuteleremo a fronte di ogni calunnia e diffamazione», dichiarano i responsabili dell’agenzia.

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