Gazzetta di Reggio

L’incidente

Patteggia dopo schianto mortale: si distrasse per prendere l’acqua

do Stefania Piscitello

	L'incidente mortale de 22 maggio 2023
L'incidente mortale de 22 maggio 2023

Nel tamponamento a catena in A1, tra Modena sud e Valsamoggia, morì una donna. Altri due imputati assolti

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MODENA. Si è chiuso in tribunale a Modena il processo sull’incidente mortale che il 22 maggio 2023 paralizzò l’A1 tra Modena sud e Valsamoggia, in direzione Bologna. Una catena di tamponamenti che coinvolse sei mezzi – tre furgoni e tre auto – e costò la vita a una donna olandese di 54 anni, mentre altri quattro automobilisti rimasero feriti, due dei quali in condizioni gravi.

Alla sbarra c’erano tre conducenti. Per due autisti di furgoni aziendali, difesi dall’avvocato Nicolò Lodovichi (foro di Arezzo), è arrivata l’assoluzione «perché il fatto non sussiste»: avevano scelto il rito abbreviato. Diversa la posizione del terzo imputato, che ha patteggiato nove mesi di reclusione.

Secondo quanto ricostruito, il primo conducente di furgone assistito da Lodovichi, guidava in terza corsia quando scoppiò una gomma. Per la procura il secondo a quel punto l’avrebbe tamponato; diversa l’opinione della difesa secondo cui al centro ci sarebbe l’urto del conducente che ieri ha patteggiato. Una serie di eventi per cui la vittima aveva tentato di frenare ma era a sua volta tamponata proprio perché l’automobilista ebbe un attimo di distrazione per prendere una bottiglietta d’acqua.

La procura aveva contestato al conducente di un furgone la violazione dell’articolo 176 del codice della strada, che vieta a veicoli oltre i sette metri di occupare la corsia di sorpasso, oltre al mancato rispetto delle regole di sicurezza da parte del secondo furgone che seguiva. Ma il nodo centrale del processo è stato un altro: quella distrazione dell’automobilista per prendere la bottiglietta, un secondo fatale, che poi era costato la vita alla 54enne.

Il giudice ha accolto la linea difensiva di Lodovichi, fondata su due punti: la normativa europea esclude dal calcolo della lunghezza le sponde di sollevamento dei veicoli, per cui i mezzi non superavano i limiti previsti; soprattutto non vi era un nesso di causalità dell’elemento soggettivo della colpa, nello specifico dell’evitabilità dell’evento. Un tema molto dibattuto.

. Le assicurazioni hanno già risarcito i familiari della donna. Quella sera l’autostrada rimase chiusa a lungo, il traffico bloccato per chilometri, mentre i soccorritori cercavano di gestire le conseguenze di quel terribile schianto.