Elly Schlein suona la carica: «Vinceremo a Ferrara»
La segretaria del Partito democratico alla Festa dell’Unità nella zona Gad attacca la premier Giorgia Meloni: «Succube di Trump, Netanyahu e Orban»
Ferrara «Sono certa che non esistono battaglie perse, neanche qui a Ferrara: esistono solo battaglie abbandonate e noi questa non l’abbandoniamo perché ci candiamo a vincere le prossime elezioni amministrative in questo Comune; come nazionale siamo al vostro fianco».
Si vede da lontano, cammina sulle Mura e poi viene assalita dai tanti sostenitori presenti. Ci sono quasi 500 persone alla Festa dell’Unità in zona Gad ad aspettare Elly Schlein: «Siamo in giro dalla Val d’Aosta alla Calabria ma sono contenta di essere qui alla Festa di Ferrara».
Abbracci con i vertici ferraresi del Partito democratico, poi la segretaria si dirige nelle cucine: «Grazie per il vostro impegno» ripete a ognuno dei 140 volontari, quelli con le mani in pasta, dalla griglia alla cassa, passando da spinatrice e servizio ai tavoli al Baluardo di Santa Maria della Fortezza.
Sul palco, davanti a una platea gremita, c’è un aspetto che non passa inosservato: «È la prima volta che io e Giada (Zerbini, nuova segretaria del Pd cittadino, ndr) siamo sul palco insieme - fa notare Schlein - Già è complicato fare il segretario del Pd, figuriamoci la segretaria».
Il primo pensiero va alla Palestina: «Noi che ci battiamo contro ogni ingiustizia in questo paese, ci battiamo anche contro quelle al di fuori, per questo anche da qui vogliamo dire una volta ancora che bisogna fermare i crimini di Netanyahu a Gaza. Non sono accettabili le minacce dei ministri estremisti israeliani, come Smotrich che ha detto che Gaza sarà una miniera d’oro dal punto di vista immobiliare». L’appello è ora al governo Meloni: «Dimostri concretamente che l’Italia sta dalla parte giusta della storia, non ce ne facciamo niente delle dichiarazioni vuote, al netto che è tra quelli che frenano una netta presa di posizione dell’Ue con le sanzioni verso Israele. Inoltre, 17 Paesi membri hanno votato per sospendere il memorandum di collaborazione militare con il governo israeliano mentre il nostro ha votato contro: non fatelo a nostro nome», scandisce la segretaria.
Cronaca di giornata: «Il sindaco di Ravenna Barattoni ha fatto quello che avrebbe dovuto fare il governo italiano: bloccare una partita di esplosivo destinata al porto di Haifa per essere poi nelle mani dell’esercito israeliano. Perché l’Emilia Romagna non vuole essere complice dei crimini che state portando avanti massacrando migliaia e migliaia di palestinesi».
Rimarca il sostegno alla Global Sumud Flotilla, “dove stanno anche i nostri deputati Arturo Scotto e Annalisa Corrado. Quell’operazione cerca di rispettare il diritto internazionale, quello che il governo israeliano sta calpestando. Diciamoci la verità - sussurra Schlein -, quella missione sta facendo ciò che avrebbero dovuto fare l’Unione Europea e i governi europei, cioè portare cibo, aiuti e medicine”.
Continua l’attacco agli avversari politici: «Se guardiamo lo scenario internazionale non è la prima volta che il governo di Giorgia Meloni si piega per le sue amicizie ideologiche e tradisce la tradizione diplomatica del nostro paese, che è sempre stato un ponte nel Mediterraneo verso il Medio Oriente. L’ha fatto per subalternità ideologica ai suoi amici e alleati politici, Donald Trump, Benjamin Netanyahu, Victor Orban. E per questo ha tradito gli interessi nazionali, come con i dazi che colpiscono anche le imprese ferraresi».
Come sopperire ai dazi “subito e a costo zero” lo spiega la segretaria Pd: «La prima per sostenere i consumi delle famiglie italiane che con i salari bassi fanno fatica a fare la spesa, ovvero approvare la legge per il salario minimo, perché sotto i nove euro all'ora è sfruttamento, non lavoro. E poi intervenire per ridurre il prezzo dell’energia perché abbiamo le bollette più care d’Europa: bisogna fare come in Spagna e Portogallo, scollegare il prezzo dell'energia da quello del gas, perché quest’ultima è la fonte più cara di energia. Fatto altrove ha dato respiro a economia, imprese e famiglie. In tre anni Giorgia Meloni non ha fatto nulla per ridurre realmente il costo dell'energia: questo perché non ha ancora trovato il coraggio di intaccare gli extra profitti maturati da un pugno di società energetiche a scapito di tutte le altre imprese e famiglie italiane. Intervenga».
Secondo Schelin la filosofia del governo Meloni è la stessa: «Una destra che aiuta chi già sta meglio e se ne frega di chi sta invece peggio, anche nella sanità, soggetta a tagli e che vuole essere privatizzata; una destra che ha anche accettato il ricatto di Trump che chiedeva l’aumento della spesa militare al 5%. Parla di supporto alle famiglie mentre taglia scuola e welfare». Lavoro e politiche per tutelarlo, «invece siamo una Repubblica fondata sul lavoro in cui ogni giorno si muore». E poi il sostegno ai giovani, «che invece se ne vanno”, l’attenzione alla povertà, “che non è un problema personale ma una colpa sociale».
Il grido di Schlein è forte: «Non faremo più il favore alla destra di dividerci e vinceremo le prossime elezioni, in Italia e anche a Ferrara».
Risuona anche l’eco di Giada Zerbini diretto al sindaco Fabbri: «La sfida che lanciamo è discutere sulle scelte per il futuro della città. Superiamo il passato che interessa davvero a pochi. Io sono pronta a farlo, lei è pronto a seguirmi? Confrontiamoci sulle idee, se lo facciamo capiremo se ne avete o se la sua amministrazione vive esclusivamente aggrappandosi alla critica del passato sul quale siamo peraltro già stati giudicati ed è per questo che io sono qui oggi».