Gazzetta di Reggio

Il caso

Espropri per la Bretella bloccata, l’ira dei residenti:« Inaccettabile»

di Mattia Vernelli
Espropri per la Bretella bloccata, l’ira dei residenti:« Inaccettabile»

Gli appelli di chi vive nelle aree: «Decisione calata dall’alto, i risparmi di una vita vanno in fumo e gli indennizzi sono inadeguati»

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MODENA. «Abbiamo costruito questa casa con i risparmi di una vita. Se l’autostrada si farà, sarà abbattuta, e non ci hanno ancora comunicato a quanto ammonterà l’indennizzo. Non abbiamo avuto alcuna voce in capitolo, è stato tutto calato dall’alto». Dorando Giovanelli e Adriana Rizzi vivono nel borgo Ca’ Setti a Magreta di Formigine. Da quando hanno ricevuto la lettera di esproprio della propria casa dal Tribunale di Modena «non dormiamo la notte».

«Privati della proprietà per un progetto incerto»

Si tratta della Bretella autostradale che collegherà Sassuolo al casello di Modena Nord, da molti battezzata “opera fantasma”, perché è strettamente legata alla nuova concessione per l’Autostrada del Brennero (A22), il cui bando è sospeso fino al 30 novembre. Il progetto della Bretella potrebbe rimanere solo sulla carta qualora la concessione dovesse essere data a una società diversa da «Autostrada del Brennero, che è socia al 51% di AutoCS – aveva spiegato su queste colonne Eriuccio Nora del Comitato No Bretella – l’azienda concessionaria che si occupa della costruzione della Bretella ha quindi tutto l’interesse nel dare concretezza a quest’opera. Qualora, ad esempio, la concessione vada ad Autostrade per l’Italia l’opera rappresenterebbe solo un costo, quindi sarebbe tutto bloccato».

I cittadini, però, non sono già più proprietari delle aree su cui passerà l’autostrada. «Mi indigna che gli espropri vadano avanti - commenta Luca Palandri, residente a Sassuolo - mentre il progetto è fermo con una contestazione anche da parte dell’Ue, con il rischio che la Bretella possa essere accantonata. È inaccettabile: ci privano delle nostre proprietà per un progetto incerto, ignorando il principio di proporzionalità del Testo unico espropri. Poi c’è il tracciato, che a Sassuolo passa accanto alla trincea della cava di ghiaia dismessa, un’area degradata, brutta da vedere. Perché non usarla per l’autostrada, almeno in questo tratto? Si sarebbero risparmiati terreni privati, riqualificato uno scempio e ridotto l’impatto ambientale».

«La compensazione è ridicola, apprendiamo tutto dalla stampa»

Nel giardino di Giuseppe Cau e Licia Beltrami, che vivono a Magreta, sono stati piantati numerosi paletti in legno, che delimitano il cantiere che sorgerà: «Noi vivremo diversi anni, il tempo della costruzione dell’opera, con un cantiere a tre metri dalle camere da letto. Tutto ciò non ci era neanche stato comunicato: l’abbiamo scoperto grazie a un accesso agli atti fatto al Comune di Formigine. Ruspe, passaggi incessanti di camion e rumori assordanti. Dovremmo convivere con questa situazione. Abbiamo un’altra casa poco distante, in cui vive mia figlia - aggiunge Beltrami - il tratto dell’autostrada passerà proprio da lì. La compensazione che ci daranno è ridicola: parliamo di un quinto del valore reale dell’edificio. Senza considerare tutti i disagi che comporterà il trasloco, il pagamento di un affitto nell’attesa di trovare una casa. Ci sentiamo abbandonati dagli amministratori, che dovrebbero tutelarci. Noi apprendiamo tutto solamente dalla stampa, e questo è umiliante, perché parliamo delle nostre proprietà, dei nostri risparmi e del nostro futuro».

Anche Paolo Soli, che vive a Sassuolo, accanto ai frantoi di ghiaia che sorgono a pochi metri dal fiume Secchia, alza la voce: «Per me oltre il danno c’è la beffa. L’autostrada sarà in trincea, ovvero profonda almeno cinque metri. Qui sotto - racconta, indicando i 4400 metri quadri espropriati - c’è della ghiaia, che vale ben di più rispetto al valore indennizzato. Me l’hanno comprata come terra, e mi stanno prendendo in giro, perché l’indennizzo sarebbe stato molto più alto. A questo si aggiunge la svalutazione della casa: se un giorno dovessi venderla, chi me la comprerà? Nessuno». 

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