Gazzetta di Reggio

L’analisi

Reggiana, super attacco ma difesa fragile: i numeri del doppio volto granata

Wainer Magnani
Reggiana, super attacco ma difesa fragile: i numeri del doppio volto granata

Calcio Serie B, la fotografia di questa prima parte di stagione: tutti i giocatori offensivi in organico sono andati a segno, ma...

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Reggio Emilia “Dottor Jekyll e mister Hide” appare decisamente bifronte la Reggiana seguendone l’andamento nelle prime undici giornate di campionato. La fotografia di questa prima parte di stagione mostra una Reggiana che, grazie ai 18 gol realizzati, ha il terzo miglior attacco della categoria - solo Frosinone (20) e Modena (19) sono infatti stati più prolifici - ma con i 18 gol subiti ha la terza peggior difesa del campionato. Solo le difese di Pescara (23) e Avellino (19) sono risultate più perforate di quella granata.

Soltanto due volte il portiere Motta non è stato battuto: a Castellammare nel match contro i padroni di casa della Juve Stabia e al Mapei nel recente derby col Modena. L’attacco granata è andato a segno in dieci partite su undici. Non c’è una sola spiegazione per i 18 gol subiti. All’inizio ha forse inciso l’emergenza per l’indisponibilità di vari difensori (Sampirisi, Rozzio, Quaranta e Magnani) che ha costretto il tecnico Davide Dionigi a spostare Papetti al centro della difesa. I gol subiti hanno, però, diverse origini: col Palermo è stata ad esempio pagata una fragilità nel gioco aereo. È anche vero che prima dei gol di Simic e Palumbo subiti sabato contro l’Avellino, la rete di Pohjanpalo era stata l’unica subita di testa dai granata. A Bolzano, nella partita col Sudtirol, il reparto difensivo ha pagato la fisicità di Merkaj e Odowu. Molte reti incassate sono state figlie di disattenzioni, ad esempio quella subite da Popov nel match con l’Empoli ma soprattutto i gol realizzati da Dany Motta e Izzo a Monza. In altre occasioni occorre dare merito agli avversari, come nel caso de gol di Lapadula del Catanzaro o di Cisse del Catanzaro o di Moncini col Bari. L’innesto di Magnani al centro della difesa aveva conferito sicurezza e fisicità ma ad Avellino il forte difensore reggiano ha probabilmente pagato la stanchezza.

Per quanto riguarda la prolificità della Reggiana è spiegabile col fatto che tutti i giocatori offensivi in organico sono andati a segno: da Novakovich (3 reti) a Tavsan (3 reti) Portanova (3) a Lambourde (2), Gondo, Marras a Girma. Per completare l’elenco c’è da inserire il terzino Bozzolan con due reti e il centrocampista Reinhart. Oltre al nutrito ventaglio di goleador, ben nove, c’è da aggiungere un elemento: la precisione al tiro. La Reggiana in effetti ha una percentuale del 50% sui tiri nello specchio trasformati in gol. Il caso più clamoroso è stato col Modena (2 tiri e 1 gol) ma anche ad Avellino (5 tiri nello specchio della porta e tre gol realizzati). Ed è un grande merito degli avanti granata. La Reggiana è specializzata in rimonte, anche se a volte non riescono del tutto, vedi le sconfitte con Palermo, Monza e Avellino oppure i pareggi con Catanzaro e Spezia. Complessivamente le rimonte granata hanno portato 11 punti: tre con Empoli, Cesena e Bari, due con Catanzaro e Spezia. Solo due volte la Reggiana è passata in vantaggio: nel derby col Modena, conclusosi in gloria, e ad Avellino dove è invece arrivata una sconfitta. L’ultimo elemento fondamentale e che fa classifica: al Mapei la Reggiana ha conquistato 11 punti dei 15 che vanta in classifica, frutto di tre vittorie, due pareggio e nessuna sconfitta. Un buon viatico per sabato quando i granata riceveranno l’Entella. © RIPRODUZIONE RISERVATA