Gazzetta di Reggio

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Il parco Amendola tra annunci e proteste

di Paola Ducci
Il parco Amendola tra annunci e proteste

Il sindaco: «Puntiamo al progetto esecutivo». I residenti: «Area degradata e pericolosa»

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MODENA. «I soldi per il restyling del parco Amendola erano stati indicati a bilancio, ma non erano ancora disponibili. Noi li stiamo impegnando, l’obiettivo a cui stiamo puntando è avere un progetto esecutivo perché non c’era ancora e c’era solo un impegno di spesa. L’idea è di avere il progetto entro fine anno per poi appaltare i lavori entro la prossima estate».

L’annuncio del sindaco

Così il sindaco Massimo Mezzetti riguardo ai tanto attesi lavori di restyling di parco Amendola che fin dalla precedente amministrazione erano stati promessi alla città. Le sue parole lasciano intendere che per il 45esimo anniversario della nascita di uno dei pochi parchi “firmati” italiani (lo idearono gli architetti di fama mondiale Franca Stagi e Cesare Leonardi) che si terrà a giugno 2026, forse potrebbero non essere ancora iniziati i lavori.

Le proteste dei residenti

Nel frattempo, però, il malumore dei cittadini aumenta sempre di più: «Vedere tanta trascuratezza nei confronti di uno dei parchi più belli della nostra città ci rende tristi e arrabbiati», affermano le persone che incontriamo nel polmone verde e che ci accompagnano al suo interno facendoci notare il degrado. Accediamo al parco da uno degli ingressi nord di viale Amendola e ciò che subito colpisce è un cartello che segnala il “pericolo di inciampo”.

«Ormai è da tempo che sono stati posizionati questi cartelli in quanto i camminamenti sono sempre più dissestati- segnalano- le persone che inciampano, cadono e si fanno male sono all’ordine del giorno. La notte, considerato anche il fatto che da sempre è troppo buio sono ormai pochissimi i frequentatori. Per le persone disabili in carrozzina il parco è pressoché zona off-limits così come le stradine interne rappresentano un pericolo per chi le percorre in bicicletta».

Il sopralluogo

Giungiamo poi al lago principale, che in assoluto risulta essere l’area più degradata dove l’acqua è scesa a livelli mai visti, a discapito della fauna lacustre ormai praticamente inesistente. Sulle rive del lago si scorgono le radici degli alberi secolari che circondano la riva completamente scoperte e non più in grado di assorbire acqua dal bacino.

«Ci sono querce e altri alberi meravigliosi che sono in forte sofferenza», fanno notare un gruppo di anziani signori che tempo fa avevano l’autorizzazione per pescare nel laghetto, «ora non peschiamo più, e il nostro sport è diventato quello di raccogliere le lattine e le bottiglie di alcolici che vengono abbandonate sulle sponde secche del lago. Ci piange il cuore vederlo ridotto così. L’estate scorsa non siamo riusciti neppure a stare a chiacchierare sulle sponte a causa dell’odore nauseabondo che emanava l’acqua stagnante. Inutile dire che ha bisogno al più presto di un intervento di tipo idraulico o sarà un bel disastro anche per la flora che lo circonda».

Proseguendo nel parco, notando qua e là alcuni alberi da poco piantati che risultano già morti, arriviamo all’area cani del lato sud. Quello che colpisce è un altissimo pioppo fortemente inclinato sullo sgambatoio.

«Non vengono più eseguite da tempo le potature – ci informano alcuni membri del gruppo Facebook “Noi del parco Amendola” - Abbiamo segnalato da tempo che ci sono alberi pericolosi, che si stanno inclinando a causa di rami ormai troppo pesanti che, a nostro avviso, potrebbero diventare pericolosissimi all’arrivo di folate di vento».

Il nostro viaggio all’Amendola si conclude nell’area sud, in prossimità del sottopassaggio, opera alquanto contestata dai residenti, che in questi giorni ha riacceso gli animi a causa del post del membro del gruppo Facebook Elia Mazz che segnala, attraverso una elaborazione fatta con l’intelligenza artificiale, come l’infrastruttura con la relativa creazione dei parcheggi (“ma la gente parcheggia ormai anche sull’erba”), «abbia consumato attorno ai 1200 metri quadri di parco - conclude nel post-cosa che sia questa amministrazione che la precedente hanno sempre negato». l