Gazzetta di Reggio

Il caso

Tutor, il Comune di Formigine scioglie il contratto e la società gli fa causa

Stefania Piscitello
Tutor, il Comune di Formigine scioglie il contratto e la società gli fa causa

Intanto il dispositivo sulla tangenziale Modena-Sassuolo continua a rimanere spento

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FORMIGINE. Il Comune finisce in tribunale... Ancora una volta per il tutor. Stavolta però l’ente non è parte offesa, ma è citato in giudizio dalle due società che si sono occupate dell’installazione del dispositivo sulla tangenziale Modena-Sassuolo.

Le due cause

Il motivo? La decisione del Comune di Formigine, deliberata nei mesi scorsi dalla giunta, di risolvere il contratto di noleggio per «grave inadempienza contrattuale».

Sono due, nello specifico, le cause civili per cui il Comune è stato citato in giudizio: entrambe hanno al centro lo stesso tema ma una è relativa al tribunale di Modena – intentata da Sicursat – l’altra a Bologna (LabConsulenze srl).

Entrambe le società fanno parte del raggruppamento temporaneo di imprese con cui nel 2022 l’Ente aveva stipulato il contratto per la fornitura e la gestione del dispositivo di controllo di velocità media meda. Le società contestano la decisione dell’amministrazione di risolvere il contratto per grave inadempimento e ha depositato gli atti di citazione. La Giunta, riunita il 28 novembre, ha deliberato all’unanimità la costituzione in giudizio per difendere la legittimità del proprio operato.

La genesi

La vicenda, lo ricordiamo nasce da quando nel luglio 2024 la polizia Stradale ha disposto il sequestro preventivo del dispositivo installato a Formigine, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura di Cosenza su centinaia di apparecchi simili utilizzati in tutta Italia.

Secondo gli inquirenti, i sistemi sarebbero stati “approvati” e non “omologati”, come richiede la normativa per gli strumenti di misurazione della velocità media. Da quel sequestro è partita una catena di conseguenze che ha coinvolto anche il Comune formiginese, che nel frattempo si è costituito parte offesa nel procedimento penale.

A gennaio 2025 l’amministrazione aveva affidato un incarico per ricostruire l’intera vicenda e valutarne gli aspetti amministrativi e contrattuali.

Da quella consulenza era scaturita, nell’agosto successivo, la decisione di risolvere il contratto ritenendo sussistente un grave inadempimento, oltre a quantificare i danni – ingenti, visto che oltre al costo del noleggio c’è quello delle multa “non incassate” – e attivare la procedura per l’escussione della fideiussione. Una scelta forte, che la società ha deciso di impugnare davanti al giudice civile.

Il Comune non ci sta ed è pronto a difendersi in tribunale sostenendo la propria linea. Per questo nei giorni scorsi la giunta ha deliberato di resistere in giudizio ed è stato deciso di predisporre tutti gli atti necessari, compresa la nomina del legale, per rappresentare l’Ente.