Gazzetta di Reggio

Il problema

Riaperta la scuola elementare Giovanni XXIII: «Ma ci sono ancora topi»

di Ginevramaria Bianchi

	La scuola Giovanni XXIII
La scuola Giovanni XXIII

Nuove segnalazioni dalle famiglie degli alunni dell’istituto in Amundsen, alla Madonnina, dopo la derattizzazione

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MODENA. Riapre la scuola, ma le segnalazioni non si fermano. Alla primaria Giovanni XXIII di via Amundsen, nel quartiere Madonnina, l’emergenza topi torna al centro dell’attenzione dopo due giorni di sospensione delle lezioni per la derattizzazione, effettuata giovedì 4 e venerdì 5 dicembre su richiesta della dirigente scolastica.

«Presenze anomale»

L’istituto, rientrato in attività martedì 9 dicembre, si ritrova ora nuovamente sotto la pressione di genitori e personale, che riferiscono che la situazione “non sarebbe rientrata”. Secondo quanto riportato dalle segnalazioni, alcune tracce di escrementi sarebbero ancora visibili all’interno dell’edificio. Diversi bambini, inoltre, avrebbero raccontato alle famiglie di aver visto topi nei bagni. Non è chiaro se le testimonianze dei piccoli siano state influenzate dal clima generale, ma anche membri del personale scolastico riferiscono di aver notato «presenze anomale» e nuove tracce, sostenendo che «il problema persiste». La vicenda ha avuto origine con l’ordinanza comunale di chiusura, che aveva disposto due giorni di stop con «possibilità di proroga». Nella comunicazione del lunedì successivo, però, le famiglie erano state informate che “il problema risultava risolto” e che si poteva rientrare a scuola.

I dubbi restano

La riapertura non ha dissipato i dubbi. È stato chiesto di ritirare a casa il materiale scolastico per consentire una pulizia completa degli spazi e degli armadi, dove, sempre secondo alcune segnalazioni, sarebbero stati trovati segni di intrusione. In diverse aule i banchi sarebbero stati spostati e gli armadi lasciati aperti per agevolare le operazioni di pulizia: un assetto che, però, «non rispetterebbe le norme di sicurezza in caso di evacuazione».

Cresce così il fronte di chi ritiene che l’istituto «dovrebbe rimanere chiuso finché non ci sono condizioni pienamente sicure». Le famiglie riferiscono che la scuola “avrebbe assicurato il massimo impegno per ristabilire la normalità”, ma a oggi le segnalazioni continuano. E all’orizzonte si aggiunge un’ulteriore incognita: lo sciopero di venerdì 12 dicembre. Se dovesse aderire anche il personale della CirFood, che gestisce la mensa, gli alunni dovrebbero portare il pranzo al sacco. Una prospettiva che apre un altro interrogativo: «Sarà sicuro farli mangiare a scuola?», si chiedono.