Gazzetta di Reggio

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McGowan, un lungo per uscire dal tunnel

Mauro Grasselli
McGowan, un lungo per uscire dal tunnel

Il nuovo Usa è arrivato ieri sera a Reggio atteso il nulla osta per il debutto a Roseto

18 febbraio 2009
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REGGIO. Glen McGowan, il nuovo lungo della Trenkwalder, è arrivato a Reggio ieri sera. Partito da Los Angeles, è atterrato alle 19 alla Malpensa, quindi ha raggiunto l’hotel Astoria. Questa mattina il giocatore statunitense sarà sottoposto alle visite mediche, e se non vi saranno problemi si procederà alla firma del contratto. Poi si tratterà di attendere il nulla osta da parte della Nbdl, il campionato dal quale G-Mac proviene. La Pallacanestro Reggiana confida che il documento arrivi in tempo utile per poter far debuttare l’ala grande domenica prossima sul parquet di Roseto.
Nel momento in cui club e atleta hanno raggiunto l’accordo, da Reggio è partita la richiesta dei documenti necessari per ufficializzare l’ingaggio. L’iter prevede la richiesta alla Fip, che contatta la Fiba, la quale richiede il nulla osta alla Nbdl (National Basketball Development League, la lega di sviluppo della Nba). Poi il documento deve fare il percorso inverso, fino alla Fip. Perché McGowan possa debuttare a Roseto, il tutto deve completarsi entro le 11 di venerdì mattina, scadenza per i tesseramenti in tempo utile per domenica.
CHI E’. Glen McGowan è un «quattro» di 2.06 per 104 chili. Compirà 28 anni il mese prossimo. Ha già giocato a Colonia (Germania) e al Galatasaray (Turchia). Proviene dalla D League, dove ha giocato in maglia Sioux Falls Skyforce, squadra del South Dakota, con cifre notevoli (16.6 punti e 7.9 rimbalzi a partita). La scelta è caduta su di lui dal momento che lo staff reggiano ha cercato un giocatore dalle caratteristiche simili a quelle di Nicolò Melli: un lungo atletico e dinamico, capace di farsi sentire sotto canestro ma anche di allontanarsi e «far male» agli avversari dalla distanza. G-Mac dispone tra l’altro di un discreto tiro dall’arco, per cui offrirà soluzioni alternative di gioco al coach Ramagli, a maggior ragione dopo l’ingaggio di Giorgio Boscagin, operazione complementare alla contrattualizzazione dello statunitense.
MOSSA NECESSARIA. Fino all’ultimo l’alternativa è stata rappresentata da Erik Daniels, ex Biella, altro giocatore che piace molto a Ramagli. Per ingaggiare McGowan la Pallacanestro Reggiana si deve giocare «jolly» (uno solo ogni anno a disposizione di ciascuna società) per inserire in squadra un atleta al di fuori delle finestre di mercato. La seconda si è chiusa pochi giorni fa, quanto la trattativa con il nuovo lungo biancorosso non era ancora chiusa in dirittura d’arrivo. Un peccato, dover rinunciare al jolly - solitamente usato per far fronte ad un infortunio - ma è chiaro che la Trenkwalder non poteva attendere oltre, vista la crisi nera causata dalle sei sconfitte consecutive. In questo senso, su McGowan grava una buona parte delle speranze biancorosse di dare una svolta alla stagione e di uscire finalmente dal tunnel.
DUE USCITE. L’ingaggio di McGowan comporta necessariamente il taglio di Bryant Smith, dal momento che non si possono avere in squadra più di due extracomunitari e che Alvin Young è il primo pilastro su cui è stata costruita la squadra biancorossa. Oltre al taglio di Smith, si prevede un altro movimento in uscita.