«Da Milano a Bibbiano per andare in Eccellenza»
Calcio Promozione, il centrocampista Marco Daga è il pendolare della vittoria «Ho ricevuto un’offerta che mi ha cambiato la vita ma il calcio è passione»
BIBBIANO. Marco Daga è un pendolare vincente. Il calciatore reggiano, che milita nelle fila del Bibbiano e con il quale ha appena conquistato il ritorno in Eccellenza, un mese fa si è trovato di fronte ad una scelta che gli ha certamente cambiato la vita. Decidendo di trasferirsi a Milano per lavoro nell’ultimo periodo ha fatto il pendolare tra Reggio e il capoluogo lombardo per rimanere vicino alla propria squadra e i propri compagni, con i quali ha diviso grandi gioie in questa stagione. L’anno prossimo, però, con ogni probabilità Marco Daga e il Bibbiano si separeranno, anche se rimarrà sempre legato ai colori biancoblù.
Com’è cambiata la tua vita?
«Circa un mese fa ho preso una decisione molto importante per il mio futuro. Ho mollato tutto, amici, università e il calcio per trasferirmi a Milano inseguendo un sogno dal punto di vista lavorativo. Mi è capitata una di quelle occasioni che non potevo rifiutare e l’ho colta al volo, anche se ha voluto dire dover rinunciare a quella che era la mia quotidianità a Reggio».
A Bibbiano però avete avuto un’ottima stagione?
«Abbiamo raggiunto quello che era l’obiettivo prefissato all’inizio dell’anno. Volevamo tornare subito in Eccellenza e ci siamo riusciti al primo tentativo, perché siamo davvero uno grande gruppo».
Quanto è stato difficile per te questo mese?
«E’ tutta la vita che gioco a calcio e, a Bibbiano siamo veramente un gruppo stupendo, non avrei mai potuto staccarmi completamente dai miei compagni, perché anche se adesso vivo lontano, mi sento sempre parte del gruppo. Il mister mi ha sempre convocato per tutte le partite proprio per continuare a farmi sentire parte di questa squadra ed io ho voluto allenarmi per farmi trovare pronto nel caso ce ne fosse stato bisogno».
Ha continuato ad allenarsi anche a Milano?
«Sì qua vado a correre e mi alleno con un mio collega che gioca in una squadra di seconda categoria, perché ho voluto comunque mantenermi in condizione, altrimenti sarebbe stato difficile poter essere in grado di aiutare i miei compagni, poiché è molto diverso passare da tre ad un solo allenamento alla settimana».
Intanto mentre è a Milano i suoi compagni hanno disputato la coppa a Casalgrande?
«Lo so e ho sofferto tantissimo per non poter essere lì, però ho sentito per tutta sera un amico che si trovava in tribuna e mi sono fatto mandare aggiornamenti continui sulla partita perché volevo comunque essere vicino a loro».
Il prossimo anno Marco Daga e il Bibbiano proseguiranno insieme?
«Credo che questo sia difficilissimo, perché io sono lontano e dovrò fare delle scelte. Rimarrò comunque sempre legatissimo al Bibbiano e, alla domenica, sarò sempre il secondo tifoso della squadra dopo il nostro presidente».
Andrea Munari