Gazzetta di Reggio

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Landi allo stadio dopo dieci anni

di Wainer Magnani
Landi allo stadio dopo dieci anni

Il patron della Pallacanestro Reggiana: «E’ stato un contesto piacevole e stimolante»

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REGGIO. Se non è finita ci manca poco. Il riferimento è alle speranze del Sassuolo di mantenere la serie A. Un punto col Cagliari è meglio di niente e il Sassuolo ha ancora la possibilità di recuperare il passo falso andando a vincere domenica prossima a Verona contro il Chievo. Un altro scontro diretto.

Il pareggio di ieri contro i sardi ha evidenziato un elemento: i neroverdi hanno meno qualità tecnica e organizzativa del Cagliari che merita di rimanere in serie A. Per vincere queste partite serve qualcosa di più e dove non arriva con la tecnica bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo. L’impressione, però, è che questo Sassuolo presenti limiti tecnici e anche caratteriali. Un vero peccato, perché la risposta del pubblico, che noi continuiamo a ritenere in gran parte di matrice reggiana, ha risposto alla grande. La promozione fatta dal Sassuolo con la Primavera neroverde (Distinti 5 euro, curva Sud 2 euro e ulteriori ribassi per gli under 14) e dalla Pallacanestro Reggiana (ingresso gratis nei Distinti) ha avuto l’effetto di riempire il Mapei Stadium (14.230 paganti e abbonati). E va detto che il Sassuolo, pur deludendo, è uscito tra gli applausi. Poi c’è stata anche la gradita sorpresa di vedere allo stadio Stefano Landi, il patron della Pallacanestro Reggiana. «Erano dieci anni che non mettevo piede in uno stadio – ha rimarcato alla fine del match –. L’ultima era una partita della Reggiana». Già la Reggiana. Stefano Landi è stato tirato dalla giacchetta da tutti: tifosi, politici, amministratori e ha pure incontrato Stefano Compagni.

«Un bel spettacolo di pubblico, entusiasmante, in un contesto diverso da quello cui sono abituato ma piacevole». Stefano Landi era accompagnato dall’ad Alessandro Dalla Salda e dall’amico Rocco Russo. Verrebbe voglia di parlare con Landi di Polisportiva ma il patron biancorosso ha le idee ben chiare sul futuro del calcio a Reggio. «Ad vol di sol» sbotta con un’espressione tipica del dialetto reggiano. E’ la sintesi del suo ragionamento sulla Reggiana e sullo sport più in generale. Senza appassionati come lui che sono disposti ogni anno a mettere sul tavolo uno o due milioni di euro si va poco lontano. «Ogni anno ci ritroveremmo – aggiunge – a parlare delle solite tematiche, della necessità di fare o non fare». La sua presenza allo stadio, però, è suggestiva anche se ovviamente motivata dall’invito che Giovanni Carnevali gli ha rivolto proprio in occasione della speciale promozione con la sua società. Ma nei suoi occhi, a fine partita, c’è qualcosa di più di una visita di cortesia. Stefano Landi, in tempi non sospetti, quando anche l’ex sindaco Delrio aveva pensato a lui per una Polisportiva tra calcio e basket disse: «Devono crearsi le condizioni perché mi senta stimolato a realizzare questo progetto. Devo sentirne la libidine».

Non si può dire che Sassuolo-Cagliari ha dato il giusto stimolo a Stefano Landi di intraprendere un altro percorso, però il patron ha riscoperto il fascino del calcio.