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Tanto di cappello al tecnico Marcello Montanari per la sua analisi. Una corretta disamina che gli fa onore, non perché ha detto la verità ma perché si è distinto rispetto ai suoi colleghi che in...

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Tanto di cappello al tecnico Marcello Montanari per la sua analisi. Una corretta disamina che gli fa onore, non perché ha detto la verità ma perché si è distinto rispetto ai suoi colleghi che in queste occasioni preferiscono mettere la polvere sotto il tappeto. Il tecnico granata ha detto ciò che tutti i tifosi hanno pensato della prestazione dei granata: orrendi. Va detto che anche il tecnico ha sbagliato qualcosa, ad esempio nel presentare un centrocampo talmente impalpabile che si è consegnato al Pavia. Non a caso l’ha poi corretto in corso d’opera. Spetterà a Montanari e ai dirigenti capire come mai questa squadra non ha la personalità per vincere le partite che contano. Si può anche ipotizzare che sia un gruppo fragile caratterialmente oppure troppo presuntuoso per cui bastano due elogi per perdere la necessaria umiltà. Il pareggio contro il Pavia, sotto questo aspetto, non suona solo a sconfitta ma è destabilizzante. Se guardando al futuro si poteva pensare di preservare uno “scheletro” di questo gruppo, ora tutto torna in discussione.

Alla Reggiana non avevamo chiesto la luna ma solo di stabilire il modesto record stagionale di tre vittorie di fila per mantenere ancora viva la fiammella del nono posto. Tutto è stato cancellato, anzi peggio. Non solo aumentano i rimpianti ma prende ancora più credito la teoria della “casa malata” e della necessità di fare piazza pulita. (w.m.)