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«In testa abbiamo solo la sfida contro i turchi»

«In testa abbiamo solo la sfida contro i turchi»

La macchina da punti Rimas Kaukenas: «C’è tantissima attenzione su di noi ma non ci faremo influenzare da nulla e lasceremo tutto fuori dal campo»

25 aprile 2014
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REGGIO. Dietro a quegli occhi di ghiaccio e alla sua continua ricerca di efficacia, controllo e semplicità, caratteristiche proprie dell’aura del vincente, c’è un cuore con tante emozioni.

Il veterano. Rimantas Kaukenas è il grande veterano di queste Final Four: tra Siena, Cantù, Kaunas, Vitoria e Madrid ha forse al suo attivo più gare di coppa di metà dei giocatori che partecipano a questo ultimo gradino di Eurochallenge e quasi tutte giocate un paio di piani più in alto. Eppure, anche l’esterno biancorosso tradisce qualche emozione alla viglia del grande appuntamento, per il quale chiama a raccolta tutti i compagni.

«Io sono solo una parte della squadra - esordisce il campione lituano - in campo ci saranno giovani e meno giovani, ragazzi esperti e meno esperti: ognuno ha il suo ruolo e tutti sono importanti per dare una mano ai compagni per vincere. Non conta chi farà la giocata decisiva o il canestro più spettacolare, perché a basket non si giudica una giocata dal suo esito, ma da come è stata costruita: conta giocare assieme, da squadra».

Semplicità. Sono le parole di un allenatore, di uno studioso del gioco, che come i grandi maestri della filosofia, sa ridurre le grandi verità alla loro forma più semplice. «È molto importante che noi semplifichiamo tutto, cercando di concentrarci sulle piccole cose utili alla squadra e aiutandoci a vicenda: se iniziamo a pensare troppo, arrivando troppo “carichi” alla partita, rischiamo di farci trascinare dalle emozioni e non va bene». Detto da un giocatore che ha vinto un bronzo europeo, cinque campionati italiani, Supercoppe, Coppe Italia e che ha giocato già due Final Four di Eurolega, viene facile dare ragione.

«L’ambiente sarà caldo, ma è importante che noi arriviamo nel modo giusto alla gara contro il Gaziantep, concentrandoci solo su quella. Bisogna dormire bene la sera prima e non farci influenzare da tutta l’attenzione che ci circonda. Dobbiamo lasciare tutto fuori dal campo, perché lì, quando si alzerà la palla a due, ci saremo solo noi».

Sono le piccole cose, gli accorgimenti che si danno ai giovani allievi alla vigilia della prima partita di minibasket o della prima finale del torneo parrocchiale quelle che contano.

«È vero che a Bologna giocheremo con l’aiuto dei nostri tifosi, ma non per questo dobbiamo prendere sotto gamba l’impegno. Quello che conta è che noi arriviamo in campo nelle condizioni fisiche e mentali giuste per fare bene le cose semplici».

Gli avversari. Una delle grandi incognite di questa manifestazione e la relativa poca familiarità che i giocatori hanno con i propri avversari. Non per questo però il campione del Baltico ritiene di dover ignorare le qualità dei rivali.

«Bisogna sempre giocare per togliere agli avversari i loro punti di forza. Non possiamo giocare pensando che qualcuno non prenderà mai un rimbalzo o qualcun altro non prenderà mai un tiro: è sbagliato andare in campo e pensare solo alle proprie cose».

Pass per l’Eurocup. Tra le tante considerazioni che sono state fatte, una riguarda anche i possibili “calcoli” che i biancorossi potrebbero fare nell’affrontare il week end bolognese. Vincere contro il Gaziantep infatti darebbe ai reggiani il pass per partecipare alla prossima edizione dell’Eurocup, la seconda coppa per importanza a livello europeo, proseguendo così l’ambizioso cammino di crescita che la società si è prefissata. Un’eventualità che potrebbe spingere lo stesso Kaukenas a restare in biancorosso e con lui tanti altri big. “No, no: qui c’è solo da pensare a vincere una partita, nient’altro. Il mio futuro? Se continuiamo a crescere…ma ora pensiamo alla partita».

Daniele Valisena

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