L’INTERVISTA

Paolo Zanetti sposa la conferma di Montanari

Paolo Zanetti sposa la conferma di Montanari

«E’ una persona intelligente che conosce le dinamiche dello spogliatoio, c’è feeling»

25 aprile 2014
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SCANDIANO. Anche per Paolo Zanetti andare a giocare nella sua Vicenza ha un sapore speciale. «Quando gioco contro il Vicenza non è mai una partita come le altre: è la società in cui sono cresciuto, dandomi la possibilità di conoscere la Serie A e il calcio importante, verso questa squadra e i suoi tifosi sarò grato in eterno».

Da avversario come si comporterà?

«Adesso gioco nella Reggiana e voglio vincere coi miei compagni anche per finire bene una stagione negativa terminata senza centrare l'obiettivo prefissato. Con Vicenza e Feralpisalò dobbiamo cercare di vincere per poter chiudere almeno in bellezza».

Ora sta trovando più spazio a centrocampo. Meglio adesso o prima nella linea difensiva?

«Diventare difensore era un progetto di Battistini, ci abbiamo lavorato un po' ed all'occorrenza sono stato impiegato così ma il mio ruolo naturale è davanti alla difesa».

Ha fornito numerosi assist con lanci lunghi nelle ultime partite.

«In questa posizione posso rendere di più, poi, il discorso degli assist dipende dall'attaccante se fa o non fa gol altrimenti nessuno li ricorderebbe».

Cosa rimprovera a questa Reggiana?

«Abbiamo limiti psicologici e col Pavia è successo per l'ennesima volta che appena siamo a un soffio per raggiungere qualcosa ci blocchiamo eppure, tecnicamente, appena è tornata un po' di tranquillità abbiamo dimostrato le nostre qualità».

Sarebbe dell’idea di confermare Montanari l'anno prossimo?

«Non spetta a me questa decisione. Certo è una persona intelligente che capisce molte dinamiche psicologiche dello spogliatoio avendo giocato a certi livelli; diciamo che la scossa alla squadra l'ha data ma ha avuto poco tempo per lavorare rispetto al predecessore quindi ha dovuto agire più sullo stato mentale infatti l'impianto di gioco è rimasto pressoché invariato. Io posso dire di essermi trovato bene con Montanari».

Cosa le ha insegnato questa stagione?

«Che anche noi senatori dovremo fare di più in futuro ma è importante che i giovani che verranno capiscano subito il contesto in cui si trovano perché vincere o perdere non è la stessa cosa e qua si deve vincere. E' stata un'annata che ha fatto crescere molto anche me».

Cosa salverebbe?

«Chi rimarrà avrà un buon spirito di rivalsa per questa stagione negativa e conoscendo già l'ambiente potrà reagire in modo diverso. Quel che è certo è che il prossimo anno torneranno le retrocessioni e non dovremo farci trovare impreparati».

Avrete anche l'obbligo di ricucire lo strappo coi tifosi…

«Questa è stata una brutta cosa ma la colpa è principalmente nostra più che l'aspetto societario, sono i risultati sportivi che portano i tifosi allo stadio e tocca a noi ricreare l'entusiasmo di inizio campionato portando la Reggiana ai livelli che merita».

State girando molto per la provincia con le amichevoli: come trova il tessuto calcistico reggiano?

«Ci sono impianti importanti, questa è una terra votata a al calcio». (j.p.)