Calcio, niente ritiro per la Reggiana in trasferta a Vicenza
La partenza domenica mattina ma il tecnico Montanari: «Mi aspetto una reazione dopo la deludente prestazione contro il Pavia, contro le grandi non abbiamo mai sbagliato l’approccio»
REGGIO. Sono 18 i convocati per l'ultima trasferta della stagione che vedrà la Reggiana impegnata sul campo del Vicenza. Una trasferta che, contrariamente al solito, inizierà nella mattinata di domani. Niente ritiro quindi per una partita che, calcolatrice alla mano, lascia ancora una piccola speranza in chiave play off.
Come è riuscito a motivare la squadra per queste ultime due partite?
"Come al solito. Con la voglia di mettersi in mostra e poi, se non sbaglio, c'è ancora una piccola speranza. Quindi, per quanto mi riguarda, finchè c'è vita c'è speranza. Proviamoci".
L'avversario non è dei più teneri.
"E saranno anche più motivati di noi anche se una eventuale sconfitta non comprometterebbe nulla".
La settimana di sosta dopo Pavia è servita o avrebbe preferito rigiocare subito?
"Avrei preferito vincere con il Pavia e avere la settimana di sosta. Avremmo creato un po' più di interesse e più motivazioni per questa trasferta di Vicenza. E' chiaro che quando arrivi da prestazioni come quella contro il Pavia è sempre meglio giocare la settimana dopo".
In quanti giorni ha smaltito la rabbia per quella partita?
"In poco tempo. Se facciamo gli egoisti e andiamo ad analizzare la partita potevamo chiuderla sul 3-1. Questo per dire che se il risultato finale fosse stato diverso, l'avremmo analizzata anche in modo diverso. E' chiaro che c'è rammarico perché siamo scivolati sula classica buccia di banana"
Ai giocatori cosa ha detto alla ripresa degli allenamenti?
"Zero. Credo sia bastato quello che avevo detto dopo la partita. Penso abbiano capito totalmente quello che era il mio stato d'animo in quel momento".
Quindi esclude che a Vicenza ci possa essere un'altra buccia di banana?
"Il Vicenza è una squadra che, se è in giornata, è certamente tra le migliori del girone. Quindi ci sta di perdere e di andare sotto. Non ci stava invece di subire il Pavia in quel modo".
Presunzione?
"No, non penso sia stato quello. Credo che sia un problema di testa che ci impedisce di compiere quel salto di qualità".
E non è stata la prima volta.
"Esatto. Se non ricordo male si era già verificato a Salò, piuttosto che in casa contro la Pro Patria. E si è ripetuto con il Pavia".
Ha citato Salò, Pavia e Pro Patria, non esattamente le corazzate del girone.
"Infatti, tutte squadre alla nostra portata. Mentre con squadre più forti non abbiamo sbagliato partita".
Sarà un aspetto da considerare anche in ottica della prossima stagione?
"Ce ne sono di cose da tenere in considerazione per l'anno prossimo - dice Montanari abbozzando un sorriso - e una è questa. E' un limite di questa squadra che si dovrà analizzare nella maniera giusta".
Come vede il suo futuro? Gli attestati di stima non mancano...
"E fanno piacere. Ma non mi sto assolutamente ponendo il problema. Cerco di fare il meglio possibile poi si vedrà. Il tempo sarà galantuomo".
Se arriva una proposta di rinnovo è pronto alla firma?
"Ci mancherebbe altro. Sarei l'uomo più felice della terra".
Cristiana Filippini