Ergelini e Gresta stanno... con Silins
«Esagerato quel fallo tecnico, altri giocatori hanno fatto ben di peggio»
REGGIO. Non si è sopita, a rabbia reggiana dopo le decisioni arbitrali durante gara 4 tra Grissin Bon e Montepaschi Siena
In particolare ha fatto insorgere la sponda biancorossa il fallo tecnico comminato a Ojars Silins dopo un fallo su tiro da tre fischiato al lettone, impegnato in difesa, dall’arbitro Biggi.
Decisione costata a Reggio 7 punti (3 liberi del tiro, 2 liberi del tecnico e canestro nell’azione successiva) monché il terzo e quarto fallo di Silins; richiamato in panca da Max Menetti.
Il fallo tecnico per proteste è arrivato perché Silins si è messo le mani nei capelli, incredulo. Gesto che, seguendo alla lettera il regolamento, porta al fallo tecnico, ma non sempre viene punito così rigorosamente. Video e commenti dell’azione incriminata hanno fatto il giro dei social network e dei portali di basket di tutta Italia.
Un parere molto preciso arriva da Leo Ergelini, volto storico del cestismo biancorosso nonché numero uno della Scuola Basket Reggio Emilia: incaricato dalla società di realizzare a fine gara le registrazioni video delle partite, da consegnare poi agli staff tecnici.
L’ha offerto prima sul suo profilo Facebook, e poi commentando l’accaduto. «A fine partita sono andato, invitato, in cabina di regia a rivedere l'azione e l'abbiamo analizzata sul posto», racconta. «Secondo me Silins non commette fallo. Ma questo l’arbitro, posizionato dietro al giocatore senese, poteva non riuscire a vederlo. Non ho proprio capito il tecnico successivo, ad un ragazzo di 21 anni che era sicuro di non aver commesso il fallo». Anche perché, sottolinea Ergelini, «durante la partita diversi giocatori, di Reggio e di Siena, hanno fatto la stessa cosa ma non sono stati sanzionati».
Per Leo Ergelini «quel fischio ha girato la partita». E le questioni sono anche altre: «qui non siamo in Eurolega, i contatti vanno sanzionati, Siena gioca mettendo molto le mani addosso, i suoi sono estremamente aggressivi, in particolare con White. E con cinquemila tifosi a far rumore, al PalaEstra in gara cinque sarà durissima»
Un’altra voce autorevole è quella di Luigi Gigio Gresta, ex coach di Cremona e Jesi, che sul proprio profilo Facebook ha parlato di una «partita fortemente condizionata, se non decisa, da un tecnico nei confronti di un giovane giocatore che stava giocando benissimo e che ha avuto l'unico torto di mettersi le mani sul volto dopo un fischio».
Rimarcando che «mettersi le mani in volto o sui capelli non mi sembra che denoti mancanza di rispetto nei confronti di nessuno. Prima di prendere certe decisioni si pensi che questo è il nostro lavoro e spesso ci giochiamo tanto del nostro futuro. Lasciamo che sia il campo l'unico giudice». (a.a.)