Gazzetta di Reggio

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BASKET, L’ANNO DEL SALTO DI QUALITA’

Vi sareste immaginati la vittoria di una coppa europea solo pochi anni fa, quando il club rischiò di finire tra i dilettanti? Certo, l’uscita dai playoff brucia, benché sia avvenuta in gara 5 a Siena,...

30 maggio 2014
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Vi sareste immaginati la vittoria di una coppa europea solo pochi anni fa, quando il club rischiò di finire tra i dilettanti? Certo, l’uscita dai playoff brucia, benché sia avvenuta in gara 5 a Siena, contro il club che ha chiuso la stagione regolare al 2° posto e che veniva da sette scudetti consecutivi (solo un cretino può ignorare il peso dell’esperienza, a prescindere dal valore della squadra in campo). E bruciano anche certe fischiate arbitrali (vedi Silins in gara 4). Ma sinceramente, non capisco chi ora vede solo il bicchiere mezzo vuoto; chi cerca un capro espiatorio; chi parla di cambio del coach (leggi Sacripanti). Beh, Max Menetti è stato decisamente all'altezza della squadra. Non avremo mai la riprova, ma sono convinto che con un allenatore più "famoso" tutti i risultati straordinari di questa annata non li avremmo raggiunti, perché i risultati non arrivano con il blasone del coach (e a Reggio dovremmo saperlo bene). Serve ben altro. Quindi, congratulazioni alla squadra, allo staff tecnico, a Stefano Landi, Ivan Paterlini, Alessandro Dalla Salda e allo staff biancorosso per aver concretizzato un progetto nato in Legadue e animato da persone della città, capace di lanciare giocatori come Cervi, Silins, Pini e Mussini; capace di mettere insieme personalità forti come i big di questa squadra; capace di far compiere al club un salto di qualità e di collocare Reggio tra le piazze importanti del basket italiano ed europeo. Congratulazioni e buon lavoro in vista della prossima stagione. Che succederà ora? Dipenderà dai piani societari (in queste ore Landi viene indicato tra i papabili per la presidenza della Legabasket e Dalla Salda come possibile direttore generale, ennesima dimostrazione dell’apprezzamento del lavoro svolto a Reggio). Sarebbe bello ripartire dal nucleo di questa squadra per provare ad alzare l’asticella, e magari provare a vincere lo scudetto. Perché no? Palasport a parte, Reggio ha tutto per continuare a crederci.

Mauro Grasselli