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Landi in Lega, la partita non è chiusa

Landi in Lega, la partita non è chiusa

Il patron della Pallacanestro Reggiana è in lizza per la presidenza: «Al momento non mi è stato chiesto nulla»

31 maggio 2014
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REGGIO. Sono almeno 12 i voti che servono per incoronare il nuovo presidente di Lega che andrà a prendere il posto del designato Ferdinando Minucci, finito in manette alla vigilia dei play off perché ritenuto di essere la “mente” di una colossale frode ai danni del fisco negli anni della massima gloria della sua Siena. E, proprio mentre si va a caccia di un “uomo forte” che possa sostituirlo, ieri è arrivata la revoca degli arresti domiciliari.

Convergenze su un solo nome che possa conquistare almeno 12 preferenze, ancora non ce ne sono. Nel corso dell’incontro “informale” organizzato a Milano giovedì, l’ad reggiano Alessandro Dalla Salda ha avanzato il nome del patron Stefano Landi. Una scelta su cui - da quanto rimbalza - non si è giunti a una convergenza. La partita si giocherà quindi nell’assemblea del 13 giugno prossimo quando è prevista la fumata bianca.

A mettersi di traverso davanti all’ipotesi Landi, sarebbe stato un gruppo di presidenti, fra cui il numero uno della Virtus Bologna Renato Villalta. Ma pure più a sud, si starebbero soppesando altri nomi. E altre soluzioni. Non ultima quella di una reggenza ad interim, un presidente da tenere in carica qualche mese, giusto il tempo di apportare modifiche allo statuto per ridisegnarne il ruolo e attribuirgli maggiori poteri.

Nel corso dell’assemblea di giovedì, voluta dal presidente delle Scarpette Rosse Livio Proli nella sua Milano, s’è evidenziata questa necessità. Il problema potrebbe essere però by-passato, arrivando ad affiancare alla massima carica della Lega, un direttore operativo con deleghe specifiche al marketing e all’organizzazione e alla promozione d’eventi. La seduta del 13 giugno prossimo servirà pure a far luce su questi punti.

Se non sarà un uomo di passaggio, c’è chi pronto a proporre il nome dello stesso Proli. O, addirittura, a tirar fuori dal cilindro quello di Antonio Bulgheroni, ex cestista professionista e figlio del compianto Edoardo, anima della Pallacanestro Varese. In corsa ci sono poi sempre Fernando Marino, presidente di Brindisi, che catalizza forti sostenitori, oltre a quello di sicuro appeal mediatico di Walter Veltroni.

Da Lentigione di Brescello, dove ieri ha partecipato alla cerimonia per il cinquantesimo anniversario dell’Immergas in compagnia dell’attuale sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Graziano Delrio, il patron reggiano ha fatto sapere che: «Al momento non mi ha ancora chiesto niente nessuno. A quanto mi ha riportato Dalla Salda, che ha avuto un incontro proprio su questo tema, pare che le idee siano un po’ confuse. Come ho già detto il primo passo deve essere l’individuazione, da parte delle società, di alcuni comuni denominatori. Solo allora sarà possibile individuare una figura che vada bene a tutti. Ma da quanto ho capito al momento c’è ancora troppa voglia, da parte di noi proprietari, di essere protagonisti. Oltre a un presidente, infatti, serve un “operativo” in gamba».

Un identikit che sembrerebbe calzare alla perfezione per l’ad reggiano Alessandro Dalla Salda. «Sarei preoccupato per me - ha scherzato il patron biancorosso - perché Alessandro svolge un lavoro molto positivo e da 15 anni c’è grande feeling. Per questo preferirei che restasse dove è. Il profilo giusto? Secondo me potrebbe andar bene una figura come quella di Maurizio Gherardini: con la sua esperienza a livello europeo e in Nba sarebbe perfetto. Peccato che si sia già “accasato”...». (l.p.- a.v.)