Cantù, Venezia e Brindisi in emergenza come Reggio
REGGIO EMILIA. La mancanza di un palasport adeguato è un grosso problema che non tocca solo Reggio, ma almeno una decina di altri club in serie A e Lega Gold. Eppure, tra mille difficoltà, altrove...
REGGIO EMILIA. La mancanza di un palasport adeguato è un grosso problema che non tocca solo Reggio, ma almeno una decina di altri club in serie A e Lega Gold. Eppure, tra mille difficoltà, altrove qualcosa si muove, lasciando intravvedere qualche possibilità interessante e qualche esempio da cui prendere spunto anche qui a Reggio.
LE ALTRE. I club della serie A che già dispongono di un palasport omologabile per l'Eurolega sono Roma, Milano, Pesaro, Caserta, Varese, Avellino e, per un pelo, Sassari. Roma, per questione di costi ha detto addio ai 12mila posti del PalaEur per i 3.500 del Pala Tiziano, costruito nel 1958. Avellino ha inaugurato il nuovo impianto nel 2008, quando la Scandone ha giocato l'Eurolega, mentre Varese ha ampliato il PalaWhirpool in più fasi, tra il 1995 e il 2011.
REBUS CANTU’. L’emblema dei problemi a rinnovare gli impianti è Cantù. I lavori del nuovo palasport sono iniziati addirittura nel 1990 ma dopo un'incredibile ed italianissima sequela di ritardi, stop al cantiere, appalti, subappalti, spreco di denaro (si parla di decine di milioni di euro), siamo ancora alle fondamenta. Il patron Carraro ha deciso di fare da sé, puntando sulla ristrutturazione del vecchio Pianella, con un project financing da cinque milioni. Coinvolgendo imprenditori ed attività commerciali tra cui una multisala sul modello dei Petali di Reggio. I canturini, partissero i lavori, potrebbero contare di nuovo sull'impianto della vicina Desio.
VENEZIA. Ha che ha appena speso 1 milione e 500mila euro per ampliare il vecchio Taliercio. Sogna un impianto multifunzionale da 10mila posti a Mestre, con tanto di area per convention, su un terreno di proprietà del patron Brugnaro , ma la faccenda Mose ha creato qualche complicazione.
BRINDISI. Dopo che nel 2010 il Comune aveva approvato il progetto per un impianto da 8mila posti al costo di 10 milioni – salvo poi rendersi conto di non avere il denaro – ha chiesto ora aiuto all'Enel che però ha negato la disponibilità.
MILANO. Il progetto prevede la costruzione di un nuovo impianto sul terreno in cui sorgeva il vecchio PalaLido: il cantiere è aperto dal 2009 ma tra ritardi, passaggi di mano dell'appalto e documenti non consegnati, il pala non sarà pronto prima dell’annata 2015-2016. Il Pala Lido diverrà la sede dell'Olimpia e della Powevolley Milano. La struttura prefabbricata, gestita dalla società comunale Milanosport, poggerà su 38 piloni di 27 tonnellate ciascuno e realizzati da Isocell, l'azienda che ha firmato il progetto dello Juventus Stadium. Poi, si procederà alla copertura in acciaio. Dagli 800mila euro della ristrutturazione del primo progetto, si è passati ai 5 milioni di euro investiti per sponsor e affitto, tutti accollati dal patron Armani. Questi soldi coprono parte dei 10 milioni che il Comune investirà tra demolizione, bonifica dell'area e costruzione del nuovo palasport. Un esempio difficilmente imitabile qui a Reggio.
BRESCIA. La Leonessa, che punta alla serie A, sta facendo le cose in grande. Il Comune ha approvato il via ai lavori per il nuovo impianto che nascerà al vecchio PalaEib, in area ex Fiera: struttura da 5.180 posti, sorgerà senza l'abbattimento nell'edificio preesistente, con una gabbia d'acciaio che coprirà il vecchio impianto. Un palasport moderno e multifunzionale strutturato in tre livelli con spogliatoi, uffici, sala conferenze, zona per fisioterapia e preparazione atletica, area merchandising, zona tv e area vip. Sarà realizzato in due lotti, da 7,5 milioni e 1,5 milioni all'interno del parco tecnologico Nibiru planet, creato in collaborazione con la newco Micromegas Spa, immobiliare romana e con Ubi Banca.
Ospiterà non solo il basket ma anche volley, hockey ed altri eventi sportivi, culturali e commerciali, in un luogo pensato per le famiglie.
Daniele Valisena