Filippo Bologni è bronzo ai campionati Europei
Il cavallerizzo: «Conquistare una medaglia con l’Italia regala una grande gioia Ho iniziato da piccolo con l’equitazione, ora divido questa passione con lo studio»
NOVELLARA. Il palmares del giovane cavallerizzo Filippo Bologni è di tutto rispetto e l’ultima coccarda è la medaglia di bronzo ai campionati Europei con l’Italia. «Credo che questa medaglia sia un risultato molto importante che conferma quanto di buono abbiamo fatto in precedenza gareggiando con i 16 team più forti d'Europa. Il nostro tecnico Gianluca Bormioli era molto soddisfatto della nostra performance. Vincere una medaglia è sempre fantastico,tanto più se in Italia. In questo momento la mia maggiore preoccupazione è rivolta al mio cavallo Fixdesign Chopin che ha problemi di salute abbastanza seri che spero si possano risolvere bene».
Dove nasce questa sua passione?
«È una passione, diciamo di famiglia, coltivata da mio padre negli anni e poi trasmessa a me. Per qualche anno ho giocato anche a calcio ma poi gli impegni della scuola e l’amore per i cavalli mi hanno fatto rinunciare a questo sport per dedicarmi completamente all’equitazione».
Sono tanti anni che pratica il salto ad ostacoli?
«Sì anche se non si è mai finito di imparare e migliorare. Ho cominciato a montare fin da piccolo con mio padre al fianco e a otto anni ho cominciato ad allenarmi continuando fino ad ora».
E’ diventata una professione?
«Mi sono iscritto all’università e alterno lo studio all’equitazione. Devo dire che era più dura al liceo».
Quanto tempo dedica a questa passione?
«Monto cinque cavalli al giorno, in pratica tutta la mattina. In effetti, sono poco a casa perché dal lunedì al giovedì sono sempre via per partecipare a delle gare, anche internazionali».
Porta la divisa dei Carabinieri?
«Sì ma il mio impegno con l’Arma è limitato ad indossare la divisa perché ho una mia scuderia a Campagnola Emilia assieme a mio padre».
Suo padre è anche il suo allenatore?
«Non solo, segue anche altri cavallerizzi».
Quali sono le maggiori difficoltà nel salto ad ostacoli?
«Il vero atleta è il cavallo e al 70% è merito suo per i successi a me spetta il compito di gestirlo al meglio».
Monta i cavalli che alleva?
«Fixdesign Chopin è stato acquistato, assieme ad altri proprietari all’età di tre anni e oggi ne ha undici. Quando sono pronti mi vengono affidati anche cavalli di vari proprietari».
Cosa l’ha spinto a scegliere questa disciplina?
«Sempre per mio padre, visto che anche lui praticava il salto ad ostacoli e i suoi insegnamenti sono stati preziosi. Inoltre in parte la scelta è stata anche per una predisposizione ed un amore personale».
La famiglia la segue?
«E’ sempre con me alle gare e anche negli allenamenti. Mia madre, oltre ad occuparsi della scuderia, mi segue costantemente nell’organizzazione degli eventi e mio padre è anche il mio allenatore personale».