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Rivoluzione Ferrari, via Alonso?

di Andrea Gabbi
Rivoluzione Ferrari, via Alonso?

Dopo l’uscita di Montezemolo non è più da escludere un clamoroso scambio con Vettel

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Il Mondiale è nel vivo, ma il Circus ha la testa da un’altra parte. Quello che sta accadendo nell’universo Ferrari ha del clamoroso e potrebbe portare a un nuovo assetto generale delle quattro ruote. L’addio di Luca Cordero di Montezemolo, l’arrivo di Sergio Marchionne. E poi l’ipotesi di un clamoroso cambio della guardia sulla monoposto di Maranello con Sebastian Vettel al posto di Fernando Alonso. Insomma, anche se il pilota asturiano smentisce (come potrebbe fare diversamente?), la carne sul fuoco in quel di Singapore non manca di certo.

Le ragioni di un addio. Nel dopo Monza si è concretizzato un colpo di scena inatteso, almeno in tempi così rapidi. Marchionne ha sparato a zero sulla gestione del reparto corse del Cavallino Rampante, Montezemolo ha capito che la misura era colma ed ha annunciato il passo indietro. Pieni poteri al leader Fiat che dal 13 ottobre sarà a tutti gli effetti il nuovo numero uno della Ferrari. Dietro la scelta della scuderia c’è una chiara linea economica: la Fiat ha bisogno del marchio Ferrari per entrare a piedi pari nel mercato statunitense. Lui, mezzo italiano e mezzo canadese, ha deciso di calare il carico subito, senza dover aspettare la fine della stagione. Lo ha fatto perché sui mercati il tempo stringe e i segnali verso il Nord America vanno mandati al più presto, senza troppi fronzoli. Il rischio è altissimo: Marchionne ha parlato di una Ferrari che «non vince da sei anni» come «una cosa inaccettabile», dimenticando però che il fatturato del reparto produzione continua a registrare incrementi. Cambiare rotta significa prendersi delle responsabilità. Vedremo se sarà capace di dare una sterzata alla Rossa.

La grana Alonso. La notizia dell’addio di Montezemolo ha fatto tremare le gambe di Alonso. Senza il suo presidente, quello che lo ha fortemente voluto e che lo ha sempre protetto dagli attacchi esterni, le certezze dell’asturiano sono andate a farsi benedire. E allora ecco la pazza idea, che tanto pazza non sembra essere: scambio alla pari (o quasi) tra Ferrari e Red Bull con l’arrivo a Maranello di Vettel. Fantamercato? No. Marchionne non può permettersi una rivoluzione totale in questo momento (l’epurazione di Stefano Domenicali e l’arrivo di Marco Mattiacci ha già minato la stabilità del team). La scelta di un uomo come Vettel potrebbe agevolare il nuovo corso. Il problema però è prettamente tecnico. La Ferrari è disposta a rinunciare al miglior pilota degli ultimi dieci anni?

E intanto si corre. In tutto questo marasma c’è un campionato che sta entrando nella fase cruciale. Lewis Hamilton ha fatto saltare il banco a Monza. L’inglese è ormai a un passo da Nico Rosberg che però sta preparando la campagna d’ottobre (Giappone e Russia saranno Gp congeniali alle caratteristiche del tedesco). Daniel Ricciardo sembra essere fuori dai giochi nonostante una seconda parte di stagione da incorniciare.

La Ferrari sarà spettatrice non pagante anche sul circuito di Marina Bay. Ora anche l’affidabilità è diventata un problema. Qualcuno direbbe che piove sempre sul bagnato.

@gabbiandrea

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