Feola è imbattuto da ben 313 minuti
I granata non subiscono gol da tre partite e il tecnico Colombo ha schierato una difesa con un’età media di 21 anni
REGGIO EMILIA. C’è un elemento che caratterizza questa Reggiana e che piace al popolo granata: lo spirito di squadra. Una mentalità battagliera, votata al sacrificio, che non molla mai, sempre pronta a lottare su ogni pallone. E’ una qualità che ai reggiani piace, a prescindere dal risultato perché apprezzano e applaudono lo spirito con cui questo gruppo affronta le partite.
Una Reggiana che sa anche adattarsi alle varie situazioni. Una squadra che ha mostrato più volti. E’ stata capace di imporre il proprio ritmo, vedi il match con l’Ancona, ha saputo reagire come è successo a Forlì, ha mostrato una grande personalità e identità di gioco come a Grosseto, non ha mai mollato fino alla fine come contro la Pistoiese. A Pisa ha dimostrato di saper soffrire. Ha stretto i denti nei momenti difficili, poi ha governato bene la fase difensiva. Ma ci sono due aspetti che hanno caratterizzato la squadra di Alberto Colombo: una buona organizzazione difensiva e una fragile capacità offensiva negli ultimi sedici metri. Sono i due rovesci della medaglia. Qualcuno potrebbe dire: è la legge della coperta corta ma non è del tutto vero.
Iniziamo, però, dal bicchiere mezzo pieno: una Reggiana che da tre partite non subisce gol. E’ rimasta imbattuta a Grosseto, con la Pistoiese e a Pisa. In gran parte per merito di Spanò e compagni e anche grazie a un briciolo di fortuna. Zero gol e cinque punti nel carniere. Il tutto senza dimenticare che dalla coppia titolare di partenza composta dagli esperti De Giosa e Zanetti si è invece arrivati alla coppia baby Spanò-Sabotic.
Sono stati proprio questi ragazzotti a compiere l’impresa anche se – Colombo lo insegna – non si può parlare di reparto ma di organizzazione di squadra. Del resto l’apporto di Andrea Parola in queste partite è stato fondamentale proprio nel lavoro di copertura della difesa. In pratica se il portiere Feola è imbattuto da 313 minuti, vale a dire tre partite e mezzo (gol di Alvares per l’Ancona al 2’st) è merito suo, del reparto ma più in generale della squadra. Un dato che fa scalpore, è giusto rimarcarlo, perché nessuno avrebbe scommesso un euro per un Sabotic in grado di giocare con tanta personalità e sicurezza. Un ragazzo che ha alle spalle un anno in Eccellenza a Rolo e uno di serie D a Correggio giocato da esterno. Un debuttante che ha mostrato personalità e spregiudicatezza. Per Spanò le perplessità erano dovute al suo fisico non proprio da gigante ma va detto che Ferrara e Colombo lo conoscevano e hanno speso parole importanti nei suoi confronti.
Senza considerare i due esterni Mignanelli e Andreoni che hanno caratteristiche diverse ma sono elementi di categoria, seppur giovani.
Il bicchiere mezzo vuoto, invece, fa riferimento al fatto che la Reggiana ha segnato due gol (Ruopolo e Palumbo) in cinque partite. La terza rete all’attivo è un autogol di Mallus. Un bottino decisamente magro ma le problematiche sono note e conosciute. Non è un mistero se nelle ultime battute del mercato la società sperava di portare a casa un bomber (Miracoli o Inglese) così come Bocalon è rimasto un sogno. E’ sotto gli occhi di tutti che Ruopolo da solo fatica a fare reparto, anche per la sua generosità ma giocare con due punte comporta un assetto poco equilibrato.