Gazzetta di Reggio

Sport

«Alla Casalgrandese basta la salvezza»

«Alla Casalgrandese basta la salvezza»

Eccellenza, il capitano Francesco Caiti: «Il tecnico Notari è il valore aggiunto»

23 settembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





CASALGRANDE. Francesco Caiti, difensore centrale roccioso, è al suo secondo anno alla Casalgrandese e ne è già diventato il capitano.

«Sono arrivato a Casalgrande dalla Correggese, società che viveva il calcio in maniera professionistica e sono arrivato in un' altra società altrettanto professionale. Anche se non me l'aspettavo, tutto l'ambiente mi ha stupito. Alla Casalgrandese vogliono fare le cose fatte bene e con l'arrivo di Mister Notari abbiamo acquisito quel qualcosa in più che ci ha permesso di fare il salto di qualità».

Secondo anno alla Casalgrandese ed è già il capitano, cosa comporta per te la fascia?

«Per me non comporta particolari responsabilità. Ho ereditato la fascia da Carobbi, che è stato capitano molti anni ed è un istituzione. Per me è stato un grande onore. Devo dire che ci sono anche altri leader senza fascia, siamo davvero un bel gruppo».

A livello di ambiente, cosa ti ha colpito?

«Sicuramente la serenità con cui tutti ti permettono di lavorare. L'anno scorso dovevamo vincere ma non avevamo nessun tipo di pressione. Quest'anno ne abbiamo ancora meno, e questo ci permetterà di pensare solo a quello che dobbiamo fare, domenica per domenica».

Voi siete gli unici che continuano a parlare di salvezza, gli addetti ai lavori parlano di ben altro campionato.

«La salvezza è il nostro prima traguardo, poi quello che arriverà, si vedrà».

Sinceramente, quale potrebbe essere la collocazione della Casalgrandese in un' ipotetica classifica a fine stagione?

«Rivediamo a fine campionato e sono sicuro che non sbaglierò».

C'è qualcuno in particolare che vuole ringraziare?

«Se devo dire la verità sono arrivato a Casalgrande per avvicinarmi alla mia ragazza ma ho trovato un post dove voler restare. Ringrazio Cristiani che mi ha voluto e gli altri ragazzi con cui avevo già giocato che mi hanno convinto prima a venire e poi a restare».

Alice Pignagnoli