«Un giorno potrò dire a mio figlio di aver giocato con Trezeguet»
REGGIO EMILIA. Dalle Reggio alla costa occidentale dell'India…passando per Firenze. Questo il viaggio umano e sportivo di Daniele Magliocchetti, l'ex difensore granata che da questa stagione...
REGGIO EMILIA. Dalle Reggio alla costa occidentale dell'India…passando per Firenze.
Questo il viaggio umano e sportivo di Daniele Magliocchetti, l'ex difensore granata che da questa stagione giocherà per il Pune City, ambiziosa formazione della neonata Indian Football League, la nuova superlega indiana.
Un'operazione legata alla collaborazione che la Fiorentina ha instaurato con il club indiano, nelle cui file militano il campione ex Juventus David Trezeguet, e gli ex Reggina Emanuele Berardi e Bruno Cirillo, tutti sotto la guida dell'esperto Franco Colomba.
«Non appena è arrivata la proposta del Pune, il primo luglio, assieme al mio agente Petrocco abbiamo subito deciso di andare fino in fondo, senza aspettare l'arrivo di altre offerte. È un'esperienza che spero mi possa dare tanto, si dal punto di vista umano e calcistico».
Come ha deciso di accettare così su due piedi l'offerta del Pune?
«Diciamo che dietro al Pune ci sono un paio di garanzia importanti: in primis la Fiorentina, che con gli indiani ha avviato un'importante collaborazione, poi l'allenatore, Franco Colomba. Inoltre, nel club ci sono altri italiani; non avessi avuto queste garanzie ci avrei riflettuto più a lungo».
In squadra con lei ci sarà un campione d'Europa e diversi giocatori con un passato in Serie A.
«Non capita tutti i giorni di poter calcare il campo con un campione del calibro di Trezeguet, che ha vinto diversi scudetti con la Juve e un Europeo con la Francia. È una di quelle cose che da bambino si possono solo sognare. Potrò dire a mio figlio di aver giocato con un campione d'Europa, ma anche giocatori come Berardi e Cirillo hanno una carriera di tutto rispetto».
Mentre in Italia il calcio è sempre più in crisi, in Asia nascono nuove "colonie sportive" europee. Come mai?
«Non è un fenomeno semplice, ma se i vicecampioni d'Europa dell'Atletico Madrid e squadre blasonate come Fiorentina e Feyenoord mettono soldi e risorse in Asia, significa che pensano di ottenere benefici e ritorni da questi investimenti».
Il livello è ancora così lontano da quello del calcio europeo?
«Non direi, anche perché ormai in Asia ci sono molti allenatori e giocatori, da Lippi in giù, che hanno fatto bene in Europa».
E l'Italia?
«È evidente che il nostro sistema calcio si sia un po' bloccato. I grandi campioni che una volta volevano solo la Serie A ormai vanno altrove e diverse giovani promesse vengono vendute all'estero».
Lei ha giocato in Serie A, in B e anche in LegaPro: qual è la lega con i maggiori problemi?
«Le difficoltà più grandi, negli ultimi anni, si sono verificate in LegaPro. Tra riforme e regole degli under ormai i problemi sono tanti. Ora sappiamo qual è la situazione, bisogna adeguarsi e cercare di risollevarsi».
La rivedremo in Italia?
«Non escludo nulla, sono aperto a qualsiasi soluzione, anche se per ora non penso a ripartire. Come ho accettato di giocare in India, sono aperto alla possibilità di giocare in altri campionati. Non sono deluso dal calcio italiano, semplicemente qui al Pune ho trovato una situazione ideale per fare bene e rinascere calcisticamente; condizioni che in Italia, in questo momento, non c'erano».
E la Reggiana?
«E’ stata una parentesi con aspetti positivi e negativi».