«La Reggiana siamo noi» è il canto ultrà
Sono quattro le iniziative dei tifosi organizzati per rimarcare il radicamento al territorio
REGGIO. “Noi siamo la Reggiana”. E’ questo il motto che ha caratterizzato questo 2014 che passerà alla storia non solo per essere il 95esimo anno di vita del club granata ma soprattutto per le quattro iniziative dei tifosi granata che avevano un solo obiettivo: riaccendere i carboni ardenti della passione e alzare la voce nei confronti di chi, vedi Sassuolo e Mapei, volevano oscurare il blasone granata.
Quattro appuntamenti che hanno dato un senso più definito a questa festa per i 95 anni di vita della Reggiana.
Un 2014 che si è aperto con il corteo dei tremila tifosi (11 gennaio) che ha dato il via al “risveglio granata” che poi si è concretizzato con la raccolta di cinquemila firme col motto “riprendiamoci la Regia” culminata con la “notte granata” del 31 maggio.
Identiche motivazioni e stessa piazza Prampolini, non a caso dove c’è la stele che ricorda appunto la nascita del club granata da parte di Saverino Taddei. Per la cronaca è il nonno di Francesco Merli, primario di Ematologia del Santa Maria Nuova.
L’altra significativa manifestazione si è concretizzata il 23 agosto in occasione del Trofeo Tim quando un migliaio di tifosi hanno “occupato” la curva Sud e dopo aver manifestato il loro disappunto nei confronti del Gruppo Mapei per l’acquisizione e la gestione dello stadio, sono usciti dopo quaranta minuti.
Ieri, 25 settembre, c’è stato, forse, l’ultimo atto di questo anno trascorso sulle barricate da parte dei tifosi granata. La presenza in piazza Prampolini di centinaia di tifosi per celebrare il compleanno del club che è stato preso a pretesto, ancora una volta, per ricordare la propria identità di reggiani e di tifosi della Reggiana. Un gesto di appartenenza che per altre tifoserie potrà apparire come una banalità o un elemento scontato ma a Reggio, dopo l’avvento del Sassuolo e del Gruppo Mapei, dato che il popolo granata deve fare i conti con un “concorrente” sempre più ammaliante. Una sirenetta che si avvale di ingenti mezzi finanziari, idee, progetti e di uno spettacolo affascinante come la serie A. In uno stadio soffiato proprio alla Reggiana. I tifosi granata, invece, possono solo affidarsi alla storia e a una fede per la Reggiana che in 95 anni ha conosciuto momenti di gloria e di sofferenza ma che non ha mai vacillato. Un radicamento al territorio e un senso della comunità che i miseri risultati sportivi di queste ultime stagioni hanno contribuito a oscurare. Per questo motivo i gruppi organizzati hanno sentito il dovere di rimettersi in gioco e di tornare in quella piazza Prampolini dove 95 anni fa Saverino Taddei aveva dato luce l’Ac Reggiana figlia della fusione tra il Reggio Foot-Ball & Cricket Club e l'Audace Reggio.