«Voglio la Grissin Bon in Eurolega fra le big»
Dopo una regular season giocata da protagonista, Achille Polonara si confessa «Sono diventato più costante, questo gruppo ai play off può sognare in grande»
REGGIO EMILIA. «Mamma, ma io voglio arrivare in Nba». A 16 anni, l’ala della Grissin Bon Achille Polonara zittì così la madre poco convinta di lasciarlo andare a giocare nelle giovanili del Teramo.
«In Nba - ride ora “Polonair” - non ci sono arrivato ma è stata la scelta giusta».
A neppure 18 anni, infatti, il debutto in serie A, prima gara di una carriera già lunga e piena di soddisfazioni. «Nel match d’esordio segnai 5 punti e fui felicissimo» ricorda.
Poi gli anni a Varese e quindi il passaggio in biancorosso. E l’aria di Reggio ha fatto decisamente bene ad Achille. In maglia Grissin Bon, quest’anno, ha fatto la miglior stagione della carriera. Tanto da essere universalmente indicato come l’Mvp del team reggiano.
«Sono arrivato qui sapendo che a Reggio si crede nei giovani italiani - spiega -. Me lo confermarono anche i ragazzi che sono in nazionale con me. In più mi piaceva il progetto reggiano che mi illustrarono Max Menetti e Alessandro Frosini: giocare l’Eurocup e fare un campionato di vertice. Ho quindi iniziato quest’avventura molto stimolante con grande carica. Ho lavorato parecchio in allenamenti individuali con lo staff per migliorare. Abbiamo curato tanti aspetti e adesso che stanno per partire i play off so che anche questa sarà un’occasione per crescere a livello tecnico e tattico».
E non vuole abbandonare il percorso di crescita.
«Mi ero posto l’obiettivo di acquisire quella continuità che mi era mancata in passato. Sono contento perché nella regular season sono stato costante. Per il futuro mi sono proposto di non avere più cali di concentrazione in difesa, di migliorare nell’uno contro uno soprattutto con la mano destra e di tirare da fuori con una migliore continuità ed efficacia. Gli obiettivi di squadra? Volevamo raggiungere i play off in un’ottima posizione in classifica e ci siamo riusciti, adesso che inizierà la post season vogliamo arrivare il più avanti possibile».
La finale? «Perché no. Noi vogliamo sognare in grande: arrivare in finale e qualificarci per l’Eurolega. Poi, magari, fare un pensierino allo scudetto». Anche se i competitors sono tanti e agguerritissimi.
«Noi non siamo molto esperti ma questo potrebbe essere anche un fattore positivo perché possiamo affrontare le gare con la testa più leggera e rispetto a squadre più esperte abbiamo più energia e più vogli di dimostrare quanto valiamo. Siamo davvero un bel gruppo. Chi è più esperto come Kaukenas, Lavrinovic e Cinciarini è sempre vicino a chi è più giovane. Sentire la fiducia dei veterani vuol dire tanto».
La fiducia, appunto. «Se sono migliorato - ammette - è perché qui ho sentito sin dal primo momento di avere la fiducia di tutti. Poi ci sono anche stati momenti difficili che abbiamo affrontato e superato insieme. Abbiamo sofferto molto l’eliminazione in Eurocup. Un altro momento difficile è stato dopo la pesante sconfitta a Milano. La settimana successiva sembrava non passare più. C’era tanta tensione in palestra. Ci è servito parlare, capire che quel -50 era arrivato perché ci sentivamo arrivati, essendo secondi in classifica. Solo parlando tanto fra di noi abbiamo capito che avevamo i mezzi per far in modo che non accadesse».
Di positivo, ovvio, c’è stato tantissimo. «Tutte le vittorie sono state belle a partire dalla prima in coppa con il Bamberg o quella in casa con Milano all’andata».
Non festeggia mai da solo le vittorie della sua Grissin Bon, “Polonair”.
«I miei genitori mi seguono sempre. Si sono appassionati già con mio fratello Valerio che ha sette anni in più di me e adesso gioca in B2 a Pescara. Anche a me la passione per questo sport è nata vedendolo giocare». Un virus contagioso in casa Polonara, visto che l’ultimo ad “ammalarsi” è Michele, 16enne di belle speranze che gioca nelle giovanili di Pesaro. «Michele Serpilli è il figlio di mia sorella maggiore Lara. A 16 anni ormai è alto come me. E’ un mio grande tifoso e mi ha detto che verrà a vedermi nei play off».
«Il basket - prosegue - non mi lascia tanto tempo libero. I miei momenti liberi li trascorro con Giulia, la mia ragazza. E’ di Chiaravalle di Ancona, è una make up artist e ci siamo conosciuti circa tre anni fa e dopo pochi mesi è venuta a vivere con me perché era troppo complicato vivere lontani. Per il resto frequento gli amici, con cui non mi piace soltanto uscire ma anche semplicemente restare in casa a guardare un film o una partita. Con Della Valle, Cervi, Pini e Pechacek ci troviamo per un aperitivo o una cena. Con gli altri è più difficile perché hanno una famiglia con bambini piccoli, ma ci troviamo tutti benissimo insieme. L’ho già detto, no, che siamo un bel gruppo?».
©RIPRODUZIONE RISERVATA