Reggiana, Danza: "Dejan in onore di Savicevic"
"Con la società granata ho firmato un contratto triennale"
REGGIO EMILIA. Il primo volto nuovo della Reggiana versione 2015-16 è il giovane centrocampista Dejan Danza che la società granata si è assicurato per tre stagioni. Fresco di scudetto Primavera cucito sul petto il non ancora ventenne di Ostiglia ha già le idee chiare su quello che troverà a Reggio grazie all’amicizia con Spanò e Messetti.
Curioso il suo nome Dejan.
«Mio padre, da grande tifoso milanista, mi volle dare il nome di Savicevic».
Appena diventato campione d’Italia Primavera col Torino perché ha deciso di venire a Reggio?
«Da tempo la Reggiana mi chiedeva se ero intenzionato a venire ed è stata in assoluto la squadra che mi ha voluto più fortemente perciò dopo un paio di colloqui col mio procuratore sono corso qua».
Il DS della Pro Vercelli – sua ex-squadra di proprietà - Varini, reggiano e tifoso della Reggiana, le ha consigliato questa soluzione?
«Ho deciso insieme al procuratore perché avevo altre cinque o sei società di Lega Pro tra le quali scegliere ma la Reggiana mi sembrava la più ambiziosa».
Magari anche la più vicina a casa?
«In effetti vengo da Rovigo e mi ci vuole poco più di un ora per arrivare a Reggio».
Che contratto ha firmato?
«Ho 3 anni di contratto con la Reggiana. Quello che inizialmente doveva partire come un prestito con riscatto dopo pochi giorni si è tramutato subito in acquisto definitivo poiché sono entrato nella trattativa che ha visto Bani ed Ardizzone rimanere a Vercelli».
Quali sono le sue caratteristiche?
«Sono destro di piedi e mediano come ruolo ma posso ricoprire qualsiasi zona del centrocampo, sia esso a tre o a quattro».
Come sarà entrare in un reparto già collaudato ed in uno spogliatoio pieno di giovani?
«Innanzitutto sarò agevolato perché conosco già Spanò, mio compagno un paio d’anni fa alla Pro Vercelli, e Messetti dai tempi del Chievo. Essere finito in una squadra piena di giovani è senz’altro un aiuto, un motivo in più per fare bene, poi mi dicono essere anche un bel gruppo».
Arriva con la prospettiva di giocare subito o di crescere?
«Dipenderà molto da me, dal sapermi mettere in mostra ma l’idea è quella di essere protagonista».
Le hanno raccontato delle potenzialità della piazza e dell’amore dei tifosi verso la squadra?
«Sapendo che questa poteva diventare la mia destinazione speravo che arrivasse la Serie B ai playoff ed era proprio Spanò che mi aggiornava su tutto: quando mi disse delle 10mila persone per una partita di playoff di Lega Pro ho capito di cosa mi sarebbe aspettato perché un numero del genere di tifosi fatica a vedersi anche in Serie B».