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«A Reggio sono in famiglia è bello rimettersi in gioco»

di Adriano Arati
«A Reggio sono in famiglia è bello rimettersi in gioco»

Basket serie A: Donatas Slanina entusiasta del ritorno al club biancorosso «Entrare nello staff della Grissin Bon mi esalta e mi fa sentire protagonista»

19 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. «Per me è l’avvio di una nuova carriera, mi voglio mettere di nuovo in gioco e farlo a Reggio è una sicurezza. Ritorno in famiglia».

È un rientro ufficiale in biancorosso davvero gradito quello di Donatas Slanina, da venerdì terzo allenatore della Grissin Bon alle spalle di Max Menetti e Devis Cagnardi. Il trentottenne lituano, quattro anni a Reggio Emilia come giocatore fra serie A2 (tre stagioni) e serie A, è sempre rimasto in contatto con la società lavorando come scout per le coppe e valutando potenziali prospetti.

Allo stesso tempo, ha avviato un progetto didattico legato al basket nella sua città natale, Siauliai, sostenuto dall’amministrazione pubblica. Un’attività che, almeno per la parte operativa, dovrà abbandonare.

«E’ stato interessante fare il dirigente, ma a 38 anni ho la necessità di sentirmi attivo, di accettare delle sfide, e quella come allenatore è una bella sfida. Mi farà sentire vivo e protagonista con il basket giocato», racconta.

«D’altronde, se Kaukenas a 38 anni continua a giocare, anche io dovrò pur far qualcosa, no?», aggiunge ridendo pensando all’amico e connazionale che ritroverà proprio a Reggio. La scelta è stata meditata, pur se in tempi ristretti. Slanina è stato contatto dai dirigenti reggiani a metà della scorsa settimana, negli stessi giorni in cui si decideva di promuovere Cagnardi a vice e di non rinnovare con Flavio Fioretti.

Il lituano è stata una delle primissime opzioni, comprensibilmente pensando alla sua competenza, alla sua esperienza e alla tecnica straordinaria, che ora dovrà cercare di trasmettere ai suoi ragazzi. «Non dico che non sarà strano, in un primo momento, andare in campo tutti i giorni non come giocatore, ma cercherò di fare sempre del mio meglio e di dare tutto quello che ho, come ho sempre fatto nella mia carriera», assicura il novello coach. «Sono qui per imparare, per crescere e per mettermi in gioco, devo davvero dire grazie alla società perché mi ha offerto una bella opportunità, era difficile non accettarla», spiega. Difficile non dire sì, anche se ovviamente ci sarà qualche aggiustamento famigliare da fare.

«Per la mia famiglia è un terremoto, perché ormai ci eravamo organizzati a vivere in Lituania, ma è una scelta che facciamo insieme. I miei figli sono contenti, qui a Reggio sono sempre stati bene e ritroveranno tanti amici, e alcuni dei loro cibi preferiti. È una scelta per tutti loro, vedremo dove ci porterà il futuro, magari a lungo in Italia».

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