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Sconfitto il Covid, Razzoli torna in Coppa del Mondo

Luigi Vinceti

Negativo il tampone effettuato sabato al Sant’Anna, l’olimpionico in gara mercoledì in Croazia: «Io ci provo comunque»

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Luigi Vinceti

villa minozzo. Per Giuliano Razzoli inizia una nuova avventura. L’ultimo tampone effettuato sabato mattina all’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti è risultato infatti negativo e ciò lo ha liberato, anche psicologicamente, dalla prigionia in cui si era rifugiato per non contagiare i familiari.

Per la positività al Covid ha dovuto saltare gli appuntamenti agonistici del 21 e 22 dicembre, due gare di Coppa Europa che si sono svolte sulla Gran Risa in Val Badia e sulla Tre Tre di Madonna di Campiglio (quest’ultima in notturna). Inoltre si è puntualmente chiuso ad ogni contatto esterno attento a non avvicinare nessuno.

All’inizio era penalizzato da un senso di spossatezza e dagli altri inciampi dovuti alla pandemia. In seguito ha eseguito ripetuti controlli per verificare l’andamento del malanno che lo ha comprensibilmente infastidito con l’isolamento cui lo ha costretto e per la forzata rinuncia alle gare.

E il capodanno? In casa e in palestra.

«Noi - racconta papà Antonio - non potevamo avvicinarlo e quindi ci accontentavamo di guardarlo, attraverso un video, mentre sudava facendo esercizi atletici per mantenersi in forma. Ci consolava perché appariva in buone condizioni, migliori rispetto ad alcune settimane fa quando è stato bloccato essendo risultando positivo al virus che gli ha provocato un notevole affaticamento, una stanchezza per la quale ha dovuto rispettare lo stop agonistico e la clausura. Diversamente dalle sorelle che, anche all’inizio del nuovo anno, si sono divertite a girare intorno a Villa Minozzo con le ciaspole».

E l’arrivo del 2021?

«Come da tradizione. Mia moglie - continua papà Razzoli - gli ha preparato un menù speciale, che ha però dovuto consumare in totale isolamento. Mi sembra gli sia piaciuto moltissimo. Il primo era costituito da grossi tortelli con dentro l’uovo e sopra il tartufo. Ne ha mangiato un piatto pieno».

Poi l’ennesimo tampone e finalmente l’esito felice con la notizia liberatoria che ha però aperto un nuovo insidioso cammino. Per prima cosa lasciare la montagna malgrado le difficoltà causate delle forti nevicate, poi raggiungere Milano per l’ultima verifica imposta dal team della nazionale italiana. Infine trasferirsi di corsa in Croazia dove è in programma il primo slalom speciale di Coppa del Mondo di quest’anno.

«Vorrei arrivare in tempo - afferma sorridendo Giuliano Razzoli - per fare almeno una perlustrazione della pista e capire le difficoltà che mi attendono nella discesa fra i pali».

Fra le limitazioni nella fase preparatoria c’è stato anche un rallentato dovuto ad un bel mal di schiena che lo ha costretto a ridurre i ritmi degli allenamenti. Impossibile, infine, provare a sciare quanto meno sulle piste vicine a casa. Con simili premesse non ci si possono davvero attendere risultati eclatanti.

«Io comunque - afferma lui convinto - ci provo».

La gara si disputa mercoledì 6 gennaio a Crveni, località vicina a Zagabria, e in successione arrivano gli appuntamenti di domenica 10 ad Adelboden e del 17 a Wengen (entrambe località alpine della Svizzera). Sempre in gennaio ecco poi due impegni in Austria (Kitzbuhel e Schladming) e due (30 e 31) a Chamonix. —

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