Reggio Emilia piange Fausto Gresini scomparso a sessant’anni
Contagiato dal Covid, il campione era ricoverato da due mesi Davide Bulega: «Ha voluto mio figlio Nicolò nel suo team»
Aldo Spadoni
reggio emilia. Dopo quasi due mesi di ricovero, è morto all’Ospedale Maggiore di Bologna Fausto Gresini. L’ex campione del mondo nella classe 125 cc e general manager della Gresini Racing, il team che partecipa al campionato mondiale Moto2 con il reggiano Nicolò Bulega, aveva solo 60 anni. A dicembre aveva contratto il Covid, le sue condizioni si erano poi aggravate a causa dell’emoragia cerebrale che ieri l’ha ucciso.
A dare l’annuncio della morte, sono stati i canali ufficiali del suo team e il figlio Lorenzo, che in questo lunghissimo periodo è sempre stato il punto di riferimento per i tantissimi addetti ai lavori, appassionati del motociclismo ed amici che Gresini aveva in tutto il mondo.
Purtroppo. dopo un miglioramento nelle scorse settimane, venerdì le sue condizioni si sono aggravate e un’emorragia cerebrale gli è stata fatale.
Toccante il messaggio del figlio Lorenzo su Facebook : «Il nostro campione ci ha lasciati per sempre oggi alle 10.02, ha lottato fino alla fine, è nato per vincere e stava vincendo di nuovo, stava migliorando, quando un emorragia cerebrale ce lo ha strappato via.Ciao Bà! così ti chiamavo e ti chiamerò per sempre, lasci un vuoto incolmabile e vivrai per sempre dentro tutte le persone che ti vogliono bene; noi ti amiamo immensamente, ti portiamo e ti porteremo nel cuore tutti i giorni».
A piangerlo anche Davide Bulega, ex pilota e padre di Nicolò, attuale prima guida del Gresini Racing nel mondiale Moto2: «Fausto l’ho conosciuto un paio di anni fa, l’ho incontrato per parlare del contratto di mio figlio. Dello scorso anno ho due particolari ricordi, il primo quando ci fu il primo lockdown a marzo del 2020, mi telefonò per dirmi di stare tranquillo sull’ingaggio di Nicolò che nonostante il Covid non ci avrebbe lasciato in difficoltà con una formula più vantaggiosa per noi che per il suo team, perché per lui i dipendenti e i suoi piloti erano una famiglia. Il secondo episodio, fu quando ad agosto 2020 a Brno, Fausto mi volle parlare, Nicolò non stava andando bene e i risultati non venivano e mi disse che a nome della sua azienda aveva il dovere di chiedervi scusa se era stato capace di dare una moto competitiva a Nicolò».
«Mi disse - prosegue Bulega - che Nicolò era un ottimo pilota e non aveva responsabilità sull’andamento del campionato, ribadendo che aveva piena fiducia nelle sue qualità e nel suo talento. Quando andavamo a pranzo con il team, lui mi sedeva vicino e mi parlava di tante cose, facendomi sentire parte del team: non è da tutti nell'ambiente del Motomondiale, ma Fausto era un gran signore, un padre di famiglia, un imprenditore e un team manager con gli attributi».
Il reggiano Manuel Puccetti general manager della Puccetti Racing team che partecipa al mondiale SBK e Supersport descrive così il campione scomparso.
«Sicuramente un manager di altissimo livello e una bravissima persona, ci siamo confrontati due anni fa in una lunga chiacchierata al mondiale SBK dispensando preziosi consigli. Era la prima volta che ci conoscevamo di persona e siamo stati più di un’ora nel mio ufficio ed è stato importante ed emozionante ascoltare le sue parole vista la sua grande esperienza; un onore avere avuto amico un luminare unico in ambito motoristico». —
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