CALCIO SERIE C
La ricostruzione della Reggiana dipende dalle decisioni di Salerno
Wainer Magnani
Dopo l’uscita di Rozzio e C. dai playoff Amadei ha confermato il proprio impegno
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Reggio Emilia. La Reggiana dovrà ripartire ma prima della scelta del tecnico e di conseguenza dei giocatori, dovrà essere la proprietà a tracciare le linee guida della prossima stagione.
Il patron Romano Amadei si è già espresso: «Vado avanti – ha rimarcato - non sono abituato a scappare davanti alle difficoltà» e forse era anche scontato. Ma Romano Amadei al momento ha il 43,79% delle azioni della Reggiana ma il restante 56, 21% appartiene agli altri soci: Carmelo Salerno con 29,40%, Cesare Roberto 8,47%, Giuseppe Fico 5,42%, Luca Quintavalli 5,42%, Mauro Carretti 5,42% e Iller Reggiani 2,08%.
Anche loro dovranno pronunciarsi sull'intenzione o meno di proseguire il cammino sottoscrivendo, per le quote che ciascuno di loro detiene, il prevedibile disavanzo di gestione. Questo sarà un passaggio fondamentale perché la stagione va conclusa mettendo mano al portafoglio per ripianare le perdite. Un disavanzo che si prevede piuttosto robusto perché rispetto allo scorso anno in serie B sono venute a mancare i proventi per i diritti televisivi e si è ridotta anche la quota di sponsorizzazioni. Sono tornati gli incassi ai botteghini che però sono stati in parte “mangiati” dai costi di gestione dello stadio e dell'evento partita. I costi, invece, si sono ridotti ma non in modo così sensibile.
Questo sarà il primo tavolo di confronto tra i soci granata perché sarà necessario capire chi vuole proseguire il viaggio o chi, legittimamente, vorrà decidere di uscire dalla compagine granata. È bene non dimenticare che negli ultimi mesi sono usciti di scena prima Livio Bondavalli, poi Cristiano Giaroni, Gianni Perin e infine il Conad oltre a un ridimensionamento da parte di Modul Casa. Un “dimagrimento” della compagine dirigenziale significativa. Quote che sono state assorbite in gran parte da Romano Amadei e da Carmelo Salerno.
Da mesi si dice che Luca Quintavalli, Mauro Carretti e forse Iller Reggiani abbiano esternato la volontà di uscire dalla compagine societaria ma tutto è possibile. Lo stesso vale per il vice presidente Cesare Roberto che è molto preso dall'espansione della sua azienda. Al momento, però, non ci sono posizioni definite, tranne quella di Romano Amadei che ha detto chiaramente di voler andare avanti. Nemmeno il presidente Carmelo Salerno, che pure è strettamente legato ad Amadei (ricordiamo che è arrivato alla Reggiana e alla presidenza per espressa volontà del patron) si è espresso anche perchè è bene non dimenticare che il suo impegno finanziario è notevole poiché possiede quasi il 30% delle quote granata.
Il presidente Salerno in questi giorni è molto provato, prima per la mancata vittoria del campionato, poi per questa inopinata uscita ai quarti di finale dei play off. Si è sentito tradito e per lui è realmente un fallimento sportivo. Forse il tempo potrà lenire le ferite ma potrebbe anche indurlo ad altre riflessioni.
In questi mesi il club ha cercato di offrire un'immagine di coesione ma è logico che i mancati risultati sportivi hanno acuito le diverse visioni che erano presenti all'interno della compagine societaria. Inutile far finta di niente. La mancata promozione in serie B è stata vissuta come un terremoto che metterà a dura prova le fondamenta della società granata.
La prima valutazione che i soci della Reggiana dovranno fare è proprio questa: manifestare la propria volontà di proseguire o meno nell'impegno di governare la Reggiana o viceversa uscire di scena.
Una volta fatta questa scelta si capirà da chi è composta la futura compagine societaria. Ci potrebbero essere anche delle novità clamorose, disimpegni imprevisti ma anche ingressi in società inaspettati. Da tempo a livello nazionale si sussurra di presunti acquirenti interessati a rilevare delle quote della Reggiana. Non si è ben delineato se si tratta di partner che vogliono entrare al fianco degli attuali soci granata o interessati a rilevare la maggioranza del club. Manifestazioni d'interesse che non si sono trasformati in una trattativa vera e propria e dunque non è dato di sapere quali sono i contorni. In questi casi è sempre bene diffidare di chi bussa alla porta senza presentarsi in modo ufficiale e in questo contesto Romano Amadei è sempre stato molto restio ad aprire la porta a sconosciuti. E' però vero che non è possibile pensare a una società con un “uomo solo al comando” anche se da un punto di vista finanziario Amadei non teme contraccolpi, anzi.
È stata anche ventilata la possibilità di ingressi in società di imprenditori legati agli attuali soci. Come si può ben comprendere è la classica fase di assestamento provocata dal fallimento sportivo. Al momento l'unica certezza è Romano Amadei che potrebbe anche avere la forza di ricompattare il gruppo.
Questa sarà la fase più importante per il futuro della Reggiana, poi sarà il momento di stabilire il budget a disposizione e di conseguenza gli obiettivi per il prossimo anno.
Da ultimo si passerà alla scelta degli uomini che governeranno la società granata da un punto di vista tecnico e manageriale. E' assodato che con Romano Amadei spetterà al diesse Doriano Tosi compiere le scelte ad iniziare dal nuovo allenatore e di conseguenza l'organico granata che per altro ha già un buon numero di atleti sotto contratto. Ma lo stesso Doriano Tosi si dovrà pronunciare sulla sua volontà di proseguire il mandato.
Tra le tante incognite c'è anche la tempistica perché ovviamente c'è bisogno di programmare per tempo ma tutto lascia pensare che prima di sette o dieci giorni non se ne saprà molto di più. L'unica sensazione è che Aimo Diana non rimarrà alla guida della Reggiana per la prossima stagione. Per le altre novità, che forse saranno tante, occorrerà avere un briciolo di pazienza.
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