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Menetti: "Alla Pallacanestro Reggiana per costruire insieme il futuro"

Adriano Arati
Stretta di mano fra Max Menetti e l'ad biancorosso Alessandro Dalla Salda
Stretta di mano fra Max Menetti e l'ad biancorosso Alessandro Dalla Salda

Guarda avanti l'allenatore del ciclo d'oro del club, tornato in biancorosso

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 REGGIO EMILIA. Una nuova vita, reggiana e molto ambiziosa.
Si è presentato guardando in avanti e non al passato, per quanto glorioso, il tecnico biancorosso Max Menetti. Ieri nella rinnovata sede della Pallacanestro Reggiana si è mostrato per la prima volta dopo aver siglato il nuovo contratto con la società, affiancato dall’ad Alessandro Dalla Salda e dalla presidente Veronica Bartoli.
«Dopo la bella esperienza europea con Treviso volevo continuare ad allenare anche in coppa, ero pronto anche ad attendere se ci fosse stato bisogno, quando è arrivata la chiamata di Reggio non potevo rifiutare, e non per quello che è stato ma per quello che sarà», racconta.
«Faremo le coppe, grazie alla bellissima stagione disputata dal gruppo guidato da Attilio Caja, cui faccio i miei complimenti. E questa è una sfida nuova, con una società nuova, che vuole crescere e con cui spero di poter scrivere nuove fantastiche pagine della storia biancorossa. È una realtà interamente reggiana, dai soci all’ad, dal ds al sottoscritto, e non è scontato. Inoltre, era destino che non tornassi da avversario al PalaBigi», sorride.
Da avversario Menetti, infatti, non è mai entrato al palazzetto di via Guasco, le sfide con Reggio sono arrivate o a Treviso o all’Unipol Arena. Inevitabile parlare allora delle aspettative sul campo per la prossima stagione.
«Ho stima e fiducia nel sindaco Vecchi, lo ringrazio per come mi ha accolto, sono convinto che farà tutto il possibile per farci tornare a casa per l’inizio della stagione».
Pur ancora a fine maggio, qualche riflessione sulla futura squadra arriva. A partire dal ruolo degli italiani e dei giovani.
«La società non ha mai perso la forza e la voglia di investire nel settore giovanile, come da tradizione lo staff di Andrea Menozzi sta cercando di far crescere qui giocatori che possano essere utili anche per la prima squadra, che possano darci una mano. Gli italiani sono sempre più importantissimi, con due squadre dominanti come Milano e Virtus Bologna inevitabilmente il mercato è condizionato, loro finiscono per controllare gran parte degli italiani di livello, e si deve lavorare partendo da questo contesto», fa presente.
Una certezza è che Menetti ripartirebbe volentieri da un perno chiamato Cinciarini.
«Ci siamo sentiti - ammette - ma per ora non c’è altro, io lo vorrei assolutamente alla guida della squadra, come riferimento in campo e nello spogliatoio».
La presentazione di Menetti è stata anche l’occasione per un saluto ufficiale a coach Caja, affidato a Dalla Salda.
«Lo ringraziamo per questi 15 mesi molto intensi che abbiamo condiviso, con lui abbiamo ottenuto grandi risultati, quello per cui lo ringrazierò più di tutto è la salvezza dello scorso anno. È stato un periodo intenso, con i soci e la dirigenza abbiamo maturato nel tempo che fosse il momento di voltar pagina. Abbiamo voluto fare una scelta che ci guidasse nel futuro, oltre al discorso del campo vi è anche un discorso di quotidianità, di contorno al campo, di condivisione della visione e delle strategie con il club. Con Max c’è sempre stata amicizia, ma questa è una scelta professionale. Vogliamo crescere ancora e abbiamo pensato fosse la persona giusta, dopo aver parlato anche con altri abbiamo deciso di puntare su di lui».
Per quanto riguarda le coppe, «la speranza è di disputare o Eurocup o Fiba Champions League, ma ancora non c’è nulla di deciso. Anche in quest’ottica, pensando ai tanti impegni, stiamo pensando di passare alla formula del 6+6».
La speranza è di giocarla a Reggio, la coppa.
«Il sindaco ha garantito che farà il possibile perché il Bigi sia pronto a settembre. Se così non fosse? Sentirò la società, mi potrebbe dire di fermare tutto o di continuare in un’altra sede, e questa sarebbe l’Unipol Arena, come in questi due anni» chiude.
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