Chi vuol metterlo alla prova chi all’uscio: Diana divide i fan della Reggiana
Oggi la società annuncerà la sua riconferma, ma i tifosi sono dubbiosi. La ferita dei bruttissimi playoff sanguina e fa dimenticare gli 86 punti
Reggio Emilia La società granata ha da poco messo nero su bianco il primo fondamentale tassello della nuova stagione, dando i gradi di Direttore Sportivo a Roberto Goretti ed ora i tifosi stanno solamente aspettando l’ufficialità di quello che è nell’aria da alcuni giorni: Aimo Diana, molto probabilmente nella giornata di oggi, sarà confermato sulla panchina granata per almeno un’altra stagione.
«Con il passare dei giorni, dopo la delusione playoff, ho maturato la convinzione che un direttore sportivo debba affidarsi ad un allenatore che conosca la squadra – sottolinea Stefano Cavazzoni - creando le condizioni migliori per allestire una squadra competitiva per la prossima stagione».
Per alcuni tifosi sembra che la parola d’ordine sia continuità come traspare dalle parole di Daniele Cordelli: «Credo fermamente che sia la soluzione migliore per la Reggiana, abbiamo necessità di dare continuità al progetto intrapreso lo scorso anno e questo lo possiamo fare solo con Diana che ha anche dato un ottimo gioco alla squadra nella scorsa stagione».
Per Sauro Ferrari e Roberto Corradini invece è anche una questione di motivazioni personali e rapporto con la rosa: «Dipende dalle motivazioni personali e dalla voglia che ha. Solo chi si è confrontato con lui può valutare – sottolinea Ferrari – Il discorso è ampio e comprende anche la questione giocatori. Se lo spogliatoio, che penso sia stato interpellato, si è espresso a favore di una conferma è giusto. Avranno sicuramente affrontato anche il tema mercato e se si trovano d'accordo sui programmi ancora di più. Personalmente per il gioco visto lo scorso campionato è giusto confermarlo».
«Nello sport le motivazioni sono fondamentali – rimarca Roberto Corradini – se Diana ha quelle giuste per affrontare una nuova stagione ad alto livello con la Reggiana non c’è una soluzione migliore per i granata».
Sulla falsariga dei compagni di tifo anche Roberto Bragazzi che individua nella forza del gruppo il segreto per un’altra stagione da protagonisti: «Nella stagione appena conclusa abbiamo avuto un gruppo che non ha mai dato l’impressione di partire battuto e che ci ha dato momenti di calcio altissimi. Una società seria e ambiziosa che vuole aprire un ciclo, a mio parere, deve confermare il gruppo, e quando parlo di gruppo intendo anche l’allenatore».
SCELTA SBAGLIATA
Naturalmente non mancano anche voci che non ritengono la conferma dell’allenatore bresciano una buona scelta a partire da Andrea Baldelli che quasi lapidariamente commenta: «Dopo quanto successo lo scorso anno, voglio prima vedere quanto accadrà prima di sbilanciarmi in qualsiasi giudizio».
Ancora più convinti che una discontinuità tecnica sarebbe stata la scelta migliore per la Reggiana troviamo Luca Benassi e Valerio Accorsi. «Non credo sia una scelta giusta la conferma di Diana. Aimo è sicuramente un buon allenatore, ma seguendo il principio che squadra che vince non si cambia, squadra che perde deve cambiare. In primis direttore sportivo e allenatore. Non dimentico certo l’ottima stagione disputata – sottolinea Benassi – ma comunque qualcuno è riuscito a fare più punti di noi ed i playoff sono stati un disastro. A questo aggiungo l’approccio completamente sbagliato ad alcune partite che ci ha fatto perdere punti fondamentali nella corsa al campionato. Non voglio sicuramente dire che Diana non sia un bravo tecnico, ma è stato un tecnico che non è stato in grado di far vincere una squadra definita da tutti gli addetti ai lavori una Ferrari».
«Per me – dice Valerio Accorsi – Diana non era assolutamente da confermare, non è riuscito a vincere un campionato con quella che secondo me era la rosa più forte in assoluto, sbagliando partite decisive e non riuscendo a tirare fuori al meglio le qualità di una rosa esperta e altamente competitiva, sbagliando completamente i Playoff. Oltre a questo – continua Accorsi – non mi sono neppure piaciuti alcuni atteggiamenti: in primis quando non è venuto a salutare i tifosi dopo la partita con la Feralpi, ma anche il fatto che prima di accettare i granata sia andato a parlare con molte squadre di Serie B, quasi come la Reggiana fosse una ripiego. Avrei preso qualcun altro con motivazioni diverse».
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