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Amadei, Salerno e Fico unici soci della Reggiana

Wainer Magnani
Amadei, Salerno e Fico unici soci della Reggiana

Ieri la proprietà del club si è riunita per disegnare il futuro Quintavalli, Carretti, Roberto e Reggiani cederanno le quote

10 luglio 2022
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Reggio Emilia Ieri mattina i soci della Reggiana si sono ritrovati per fare il punto della situazione in vista della stagione 2022/23.
 

Attorno al tavolo granata si sono ritrovati, però, solo in tre: il patron Romano Amadei, Carmelo Salerno e Giuseppe Fico. Sono questi tre i soci che sono destinati in futuro a reggere le sorti della Reggiana.


Non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale da parte del club o dei diretti interessati ma è ormai noto che Luca Quintavalli, Mauro Carretti, Cesare Roberto e Iller Reggiani abbiano deciso di concludere la loro esperienza come azionisti della Reggiana. Rimarranno, questa è la promessa, come sponsor ma le loro quote andranno, con ogni probabilità, a Romano Amadei.

Oggi le quote dei soci granata sono così suddivise: Romano Amadei 43,79%, Carmelo Salerno 29,40% Cesare Roberto 8,47%, Giuseppe Fico 5,42%, Luca Quintavalli 5,42% e Iller Reggiani 2,08%.


Le modalità di questo rimpasto saranno delineate nelle prossime settimane o al primo aumento di capitale ma questa è la nuova realtà del futuro assetto della società granata, salvo ripensamenti che paiono al momento improbabili.

Nel 2019, dopo l'ingresso in società di Romano Amadei, che aveva rilevato le quote di Marco Arturo Romano, i soci granata erano ben undici ma poi col tempo si sono persi per strada prima Cristiano Giaroni, Mario Reggiani e Livio Bondavalli, poi Gianni Perin e infine l’uscita di Conad.

Ora occorre registrare anche il disimpegno di altri quattro soci. Le motivazioni potrebbero essere differenti ma alla base c'è un elemento fondamentale: le difficoltà di fare un calcio sostenibile. In serie C è impossibile. Lo confermano i bilanci delle ultime stagioni e soprattutto quello dello scorso anno che ha visto sul campo la Reggiana duellare fino alla fine col Modena ma a livello di bilancio i soci hanno dovuto far fronte a una perdita che supera i quattro milioni di euro.

I dati ufficiali saranno disponibili le prossime settimane ma da quanto trapela questa è la cifra indicativa che hanno dovuto sborsare i soci in base alle loro quote attraverso sponsorizzazioni e anticipazioni di capitale. In questi tre anni sono certamente aumentati i ricavi da sponsorizzazioni, non si può parlare d’incassi al botteghino per le vicende Covid ma anche i costi sono lievitati e nessun imprenditore reggiano ha bussato alla porta per entrare nella compagine granata.

Questo è un elemento che deve far riflettere oltre alla necessità impellente di ridurre i costi di gestione attraverso due strumenti: il passaggio in Serie B dove ci sono altri introiti e una diversa gestione tecnica che pone attenzione alle valorizzazioni e alla capitalizzazione della società. Se per la promozione in serie B può essere un discorso a breve, viste le ambizioni della Reggiana per il secondo punto cruciale occorre più tempo per ridisegnare il parco giocatori, compreso il vivaio e avere un nuovo centro sportivo in gestione per 24 anni.

Questi sono stati gli argomenti all'ordine del giorno che hanno discusso Amadei, Salerno e Fico: il rigido rispetto del budget, lo stato d'avanzamento dei lavori per il centro sportivo e soprattutto il riassetto dell'organico granata. Un compito che spetterà in prima persona al nuovo ds Roberto Goretti che avrà un compito molto arduo: mantenere il livello tecnico dell’organico competitivo per centrare la Serie B e nello stesso tempo inserire giocatori che siano fonte di valorizzazione del capitale, cercando di abbassare il monte ingaggi.

In questa logica rientra anche la proposta che ha fatto all’Avellino il procuratore di Luca Zamparo dato che la Reggiana è entrata nella logica di non rinnovare i contratti. Igor Radrezza ha invece scatenato l’interessamento del Pescara. 

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