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Un 19enne rubierese al Pallino d’Oro: Alex Incerti sfida i migliori raffisti del mondo

Giuseppe Orlandini

	Alex Incerti è cresciuto nella Rubierese e ora gareggia con i colori della San Cristoforo di Fano
Alex Incerti è cresciuto nella Rubierese e ora gareggia con i colori della San Cristoforo di Fano

Sabato 6 agosto nel pomeriggio

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Reggio Emilia Ci sarà anche Alex Incerti tra i magnifici "32" che sabato 6 agosto nel pomeriggio si contenderanno il prestigioso Pallino d'Oro sulle corsie del Circolo Rinascita a Budrione di Carpi.

Già campione italiano dei Tiri di Precisione 2021 sarà il giovane rubierese a rappresentare il movimento boccistico di casa nostra nella gara più prestigiosa della raffa nazionale e internazionale per la presenza degli elvetici Bianchi e Aramis Gianinazzi e del maltese Stefano Farrugia insieme al campione del mondo abruzzese Gianluca Formicone e ai vari Luca Viscusi, Mattia Visconti e Giuliano Di Nicola della nazionale italiana.

Alex, si aspettava di essere “invitato” al Pallino d’oro?
«Assolutamente no, quando ho ricevuto la chiamata – confessa – mi tremavano le gambe. Penso che chiunque ambisca a vincere questa competizione, essendo la più spettacolare, a mio parere, di tutta la stagione sportiva».

Facciamo un breve bilancio della sua stagione. Ad oggi, del suo primo anno tra i seniores di A, Alex Incerti può dirsi soddisfatto?
«Finora – sottolinea – mi posso ritenere ampiamente soddisfatto per i risultati ottenuti, soprattutto per quelli che ho raggiunto in coppia con Manuelli. Insieme ci siamo tolti anche la soddisfazione di vincere la gara nazionale proprio della nostra società, la San Cristoforo di Fano ».

È cambiata la sua vita con il passaggio dalla Rubierese alla San Cristoforo di Fano?
«Sicuramente si, l’impegno è maggiore essendo la società a 250 chilometri da casa, le trasferte sono abbastanza impegnative e ogni weekend la strada da fare è tanta, ma credo che se si vuole puntare ad obiettivi importanti si debbano fare anche dei sacrifici».

Le piacerebbe ritornare a giocare per una società reggiana?
«Ora come ora sto molto bene alla S.Cristoforo ma in futuro mai dire mai».

Come mai, a suo parare, la specialità della raffa, ha poca presa sui giovani Under 15-18 a livello locale e nazionale? Che cosa dovrebbe fare la Federbocce per avvicinare i giovani ai bocciodromi?
«Io credo che questo sport sia visto dai ragazzi nella maniera sbagliata, è poco conosciuto e per questo non ci sono molti giovani che ci si avvicinano. Un motivo per il quale ha poca presa sugli under, è la durata delle gare che la domenica iniziano al mattino e finiscono la sera, soprattutto per i genitori non è facile “perdere” tutte le domeniche dentro un bocciodromo».

Si tratta soprattutto di questo aspetto o di cos’altro?
«Penso che la Federbocce, ultimamente, stia facendo molta pubblicità e che ne farà sempre di più per ampliare il parterre di iscritti, soprattutto con le dirette tv (il Pallino d'Oro e il Trofeo Rinascita di domenica sono sul canale Youtube Avelia) che sono sempre più frequenti e che permettono a chiunque di poter seguire lo sport delle bocce».


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