Gazzetta di Reggio

Sport

Basket Serie A

Dragan Sakota: una vita dedicata alla pallacanestro

Dragan Sakota: una vita dedicata alla pallacanestro

Il nuovo allenatore della Unahotels è un prodotto della vecchia scuola dell’ex Jugoslavia

06 dicembre 2022
2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Nato e cresciuto a Belgrado, classe 1952, Dragan Sakota ha legato tutta la sua vita al basket all’interno della grandissima scuola costruita nell’ex Jugoslavia.

Discreto giocatore della seconda serba salva, inizia ad allenare poco più che trentenne nell’IMT, la formazione di cui era una bandiera, e dopo esperienze in patria nel 1990 approda al Paok Salonicco, una delle storiche corazzate greche, portando con sé l’idea di un basket solido ma che non disprezza la valorizzazione del talento individuale.

Proprio la Grecia è diventata la sua seconda patria, quella in cui tutt’ora risiede, e dove ha lavorato per decenni, guidando tante squadre fra cui - in tre periodi distinti - l’AEK Atene prossima rivale reggiana. Nel mezzo, un triennio a casa, alla Stella Rossa Belgrado, dal 2005 al 2007, gli stessi anni in cui diventa CT della Serbia per una breve, deludente fase. Nel 2008 arriva anche in Italia, in una Fortitudo Bologna ricchissima di talento ma ingovernabile, che nel maggio 2009 riesce a retrocedere dopo essere stata l’unica squadra a battere in stagione regolare la schiacciasassi Siena. Nel 2019 torna nella sua Belgrado, alla Stella Rossa, nel 2022 entra in corsa a Saragozza, portando gli spagnoli a una salvezza insperata nella Liga ACB.

Il basket è nel sangue di tutta la famiglia. Il figlio Dusan, lungo di 210 cm con passaporto greco e serbo, dotato di un ottimo tiro da fuori, nel decennio scorso è passato prima a Pesaro (dove è finito in coma per un’emorragia interna dopo un colpo) e poi a Varese, negli anni in cui i lombardi giungono sino alla semifinale scudetto, trainati dai vari Polonara, De Nicolao, Dunston ed Ere.