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Gol, dribbling e difesa blindata: ecco perché la Reggiana è prima

Massimo Sesena
Gol, dribbling e difesa blindata: ecco perché la Reggiana è prima

Adriano Montalto è il giocatore con la media-gol più alta di tutta la serie C. Jack Venturi non subisce gol da 713 minuti, merito suo e della retroguardia

01 gennaio 2023
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Reggio Emilia Chissà con quale criterio è stato messo insieme il Top 11 del girone B di Lega Pro da parte degli addetti ai lavori del sito specializzato Tutto C. Un po’ di geopolitica, che oggi va abbastanza di moda, un occhio – invero, piuttosto distratto – alla classifica, e una ulteriore occhiata a quelli che potrebbero essere i pezzi pregiati del prossimo mercato. Vien da ipotizzare che siano stati un po’ questi i criteri che hanno portato a stilare la formazione ideale di questa prima parte di campionato.

Una formazione in cui ci sono molti dei protagonisti di questa prima metà di campionato. Molti, ma non tutti. Certo, da Reggio Emilia non restiamo a bocca aperta davanti alla convocazione nel Top 11, del nostro Fausto Rossi. Semmai, ci meraviglia che dei nostri, in quella squadra, ci sia soltanto lui. Ma tant’è. Alla fine, in questa seleçao figurano due giocatori del Gubbio secondo in classifica (il portiere Di Gennaro e il centrocampista Arena), due del Cesena (Ciofi in difesa e Corazza in attacco). Poi, sono soltanto convocazioni singole: la Virtus Entella è presente con Zappella, la Lucchese con Tritiello, il Pontedera con Aurelio, la Fermana con Giandonato, la Recanatese con l’ex granata Sbaffo e il Rimini con il capocannoniere Santini.

Una squadra forte, almeno sulla carta. Ma sarebbe davvero la più forte. Senza andare a simpatia, abbiamo provato a passare al microscopio le prestazioni di alcuni componenti il famigerato Top 11 e di altri protagonisti del girone d’andata. E i risultati non sempre collimano.

Portieri e portieri

Prendiamo ad esempio Raffaele Di Gennaro, 29 anni, estremo difensore del Gubbio, squadra rivelazione del campionato. Dei 14 gol subiti complessivamente dalla sua squadra, Di Gennaro ne ha sul groppone 9, mentre gli altri cinque palloni sono stati raccolti in fondo alla rete dal suo secondo, Marco Meneghetti. Un destino quasi uguale a quello di Giacomo Venturi. Quasi. Non uguale. Anche Jack ha lasciato per qualche turno che a difendere la porta della Reggiana fosse Martin Turk. Anche Di Gennaro vanta un ottimo numero di clean sheet , ovvero di partite concluse con la porta inviolata: sono in tutto 14, quelle del portiere eugubino. In 10 partite disputate, invece Venturi, ha subito soltanto un gol, al minuto 8 di Reggiana-Pontedera, il 13 novembre. E le analogie tra i due finiscono qui. Perché il nostro Jack da quel minuto 8 del 13 novembre ha abbassato la saracinesca. E non ce n’è stato più per nessuno. Ci esaltiamo con poco? Può darsi, ma ci confortano i numeri. Quelli, ad esempio dei gol scongiurati. Venturi – lo ripetiamo – ha giocato 10 partite da titolare, dopo aver fatto per quattro volte il secondo di Martin Turk, che peraltro lo ha sostituito anche a inizio stagione quando il portiere romagnolo era fuori per guai fisici. E relativamente a quelle dieci partite vanta un coefficente di gol evitati di 0.34. In pratica, un gol salvato ogni tre partite giocate.

Certo, c’è chi ha fatto meglio di Venturi, ma non è il portiere del Gubbio che anzi in questa graduatoria non compare nemmeno. Intesta, con 0.77 gol scongiurati a partita c’è il portiere dell’Avellino, Pasquale Pane, seguito da Nicholas Battaiola, numero uno del Fiorenzuola.

A confortare il buon lavoro del portiere granata sin qui, vi è poi un altro dato, di squadra: la Reggiana è oggi quarta in classifica – tra tutte 60 le formazioni dei tre gironi di C – per le potenziali azioni da gol concesse. Davanti a tutti c’è il Gubbio, con un coefficiente identico a quello granata. Come è possibile? Questo dato riguarda le partite in cui la squadra (e quindi il portiere)non subisce gol. Di Gennaro è uscito dal campo senza prendere gol per 14 volte; Venturi, giocoforza, soltanto 9 delle 10 volte in cui è stato titolare.

Gol, nessuno come lui

E se non vi ha convinto la nostra arringa per Venturi, allora vi chiediamo la bontà di seguirci dall’altra parte del campo, per incontrare Adriano Montalto. Che al momento deve accontentarsi del platonico titolo di capocannoniere granata. Arrivato all’ultimo alla Reggiana ha esordito in trasferta a Siena.E non è stato un bell’esordio: entrato al 70’, dopo sei minuti aveva già preso la via degli spogliatoi, sull’onda di un cartellino rosso per un fallo che si spiega solo con l’ansia da prestazione che ti annebbia il cervello. Un pessimo biglietto da visita, che però lui ha sbriciolato a suon di gol, spazzando via – sempre a colpi di quei momenti che restano l’essenza del calcio – anche il fantasma di Zamparo che ha aleggiato per un po’ nelle prime settimane di campionato.

Nove gol in quattordici presenze, una media-gol, in rapporto ai minuti giocati, che lo colloca in cima alla classifica dei bomber di tutti tre i gironi della Lega Pro di quest’anno: 1,03 gol ogni 90 minuti. Al secondo posto c’è Erasmo Mulè del Catanzaro con quasi un gol a partita (0,94) e Simone Corazza è terzo con 0,9 gol ogni 90 minuti. Al quarto posto troviamo l’ex granata Pietro Cianci, anch’egli oggi al Catanzaro.

Per i “vedovi” di Zamparo: la classifica in cui possono ritrovare il bomber di Latisana oggi alla Virtus Entella è quella dei gol segnati di testa. Tre, a pari merito con... Montalto.

Spartiti e interpreti

Dall’inizio dell’anno il mood è sempre quello: rispetto all’anno scorso la Reggiana ha cambiato il proprio modo di giocare. Un appunto/constatazione che non sempre trova d’accordo il direttore di quest’orchestra che, non a caso, nei momenti di impasse , quelli in cui la squadra sembrava non aver ancora trovato la propria identità, era sembrato sottolineare polemicamente come per completare il puzzle promozione, alla fine, gli mancassero dei pezzi.

Poi i risultati hanno spazzato via le nubi. E dietro i risultati ci sono gli interpreti, vecchi e nuovi, dello spartito.

Tra gli interpreti nuovi va certamente annoverato Abdul Guiebre. Esterno sinistro che Goretti ha preso in prestito dal Modena è probabilmente nel ristretto gruppo di nuove pedine dello scacchiere di Diana tra quelli che più hanno impresso un cambio di passo. Pur essendo infatti un giocatore che passa tutta la partita a fare avanti e inditro sulla fascia sinistra, la caratteristica per la quale si è messo in luce è un’altra: ovvero quella dei duelli “1vs1” e dei dribbling. Come un’ala d’altri tempi e comunque con un modo di giocare che lo rende molto diverso dal Contessa dello scorso anno, sicuramente più disciplinato del giocatore nato in Burkina Faso, ma anche meno potente e imprevedibile.

Oggi Abdoul Guiebre è al quarto posto nella classifica di tutti i giocatori di serie C per duelli 1vs1 e dribbling: 141 dall’inizio del campionato sono le volte in cui l’esterno sinistro ha saltato l’avversario.

Invero, anche il dato di squadra dice che questa è diventata una delle caratteristiche della musica suonata dall’orchestra di Diana. Se infatti la Carrarese è prima in classifica con 715 duelli vinti, la squadra granata è quarta con 638 duelli uno contro uno risolti a proprio favore. Nella classifica che tiene conto dei dribbling riusciti, spunta un altro granata, un altro acquisto di quest’anno: Elvis Kabashi, secondo in classifica per la percentuale di dribbling riusciti (con il 77,2%). Meglio di lui... nessuno nel girone B, mentre nel girone C troviamo il ventiduenne terzino sinistro SuOyewale.

Una specialità, quella dei duelli che l’anno scorso non era tra le prerogative della Reggiana, con Diana che tuttavia non ha rinnegato alcuni capisaldi del suo credo tattico. Si affida ancora alle fasce, e lo dimostra anche con Davide Guglielmotti che come l’anno scorso solca la fascia destra, va sul fondo e crossa con regolarità. Nella classifica dei cross da destra Guglielmotti è quinto con una media di 5,34 cross a partita.

Tutta questa ridda di numeri ci dicono che sì, il gioco della Reggiana di quest’anno rispetto a quello della formazione a cui non bastarono 86 punti per vincere il campionato, è sicuramente cambiato.

Rispetto allo scorso campionato Rossi e compagni sono meno dominanti (ma poi l’anno scorso a cos’era servito esserlo?) e la squadra ha una minore propensione al palleggio e, per contro, una predisposizione più marcata al lancio lungo. Tutto questo ha una spiegazione? Forse sì. Nel fatto che finora, il maestro Aimo Diana ha diretto la sua orchestra senza il primo violino che per noi resta Luca Cigarini. E la Reggiana è comunque prima. Se non è benaugurante tutto questo...