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Unahotels, mercato a un bivio

Adriano Arati
Unahotels, mercato a un bivio

Il coach Dragan Sakota chiede un centro di valore per risollevare la squadra dal fondo Da definire il futuro di Burjanadze in scadenza di contratto e la posizione di Nembhard

05 gennaio 2023
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Reggio Emilia Rimane ancora un cammino aperto, l’operazione di ristrutturazione della Unahotels alle prese con una difficile rincorsa salvezza. Tutte le prossime scelte verranno fatte seguendo in primis le indicazioni del coach Sakota e la priorità a oggi è chiara: un lungo con stazza e forza, che possa dare a Reggio quella fisicità e quella capacità di farsi sentire in area sinora latitanti.

In seconda battuta, si valuta anche l’innesto di una guardia pura, un realizzatore con tiro perimetrale e pericolosità, che possa generare punti e spazi.

L’obiettivo principale è inserire il centro richiesto da Sakota, anche se sicuramente la manovra non verrà fatta prima della gara con Sassari, in cui l’organico in campo sarà quello attuale.

Per forza di cosa, vista la carenza di alternative italiane, si guarda primariamente ad atleti stranieri. E questo allarga il discorso a questioni complesse, che vanno oltre all’aspetto tecnico.

La Unahotels ha già effettuato diversi interventi e a oggi ha a disposizione altri quattro tesseramenti, fra cui solo due per extracomunitari, prima di raggiungere la soglia massima annuale fissata a 18. E nell’attuale rosa gli stranieri presenti sono già sei, ovvero quelli schierabili in partita. Altri nuovi arrivi comporteranno o un esubero, con la necessità di convocare di volta in volta i giocatori da mandare a referto, o degli addii per compensare anche a livello economico. Su questo punto, la parola finale spetterà ovviamente alla proprietà e alle indicazioni che darà ai dirigenti sulle risorse disponibili per il mercato. La questione diventerà a breve di attualità, sia per la necessità di arrivare a un centro sia perché il 18 gennaio la società potrà esercitare la clausola di uscita inserita nel contratto con Burjanadze il 18 novembre 2022, al momento del suo arrivo. Dopo quella data, l’ingaggio sarà valido sino a giugno. Il georgiano è quindi il lungo più facile da “muovere”, allo stesso tempo è uno dei biancorossi in maggior crescita, con Pesaro il suo impatto è stato più che buono.

Come muoversi, quindi?

Una strada porta a una revisione dell’accordo, prolungando di un mese o due l’opzione per chiudere il rapporto, così da aver maggior margine di manovra temporale. Resta da capire se Beka sia disponibile a questa soluzione. Le alternative sono quella di risolvere il 18, di andare almeno momentaneamente con sette stranieri o di tagliare un altro atleta.

Rinunciare al pur deficitario Nembhard toglierebbe profondità al reparto esterni, e se si decidesse di puntare poi su una guardia il tema si riproporrebbe. È pur vero che, senza più le coppe, anche la gestione di Cinciarini diventa più semplice, con una settimana fra un match e l’altro. I tempi ormai sono stretti, Sakota vorrebbe il lungo prima possibile. La settimana prossima, quella che condurrà alla sfida di Trento del 15 gennaio, sarà sicuramente densa di attività e il mercoledì seguente, il 18 gennaio, ci sarà ad ogni modo il termine ultimo per il contratto di Burjanadze. Uno scenario intricato, che blocca anche ogni movimento in uscita degli italiani ai margini delle rotazioni, Diouf, Stefanini e Cipolla, che potrebbe ambire a finire l’anno altrove per avere spazio e opportunità. Il problema non è tanto nell’organico, visto che 9 atleti sarebbero pure sufficienti, ma nei tesseramenti: la partenza di un italiano andrebbe compensata con l’ingaggio come professionista di uno dei giovani dell’Under 19, per rimanere al minimo dei 12 contratti “pro” depositati.

Ogni operazione brucerebbe un tesseramento, al momento da conservare per gli innesti degli stranieri necessari per salvarsi.