«In B con la Reggiana»
La punta Christian Capone è sbarcata in città «Giocare al “Città del Tricolore” mi esalta: dimostrerò quanto valgo»
Reggio Emilia È stato il secondo acquisto del mercato invernale, dopo quello di Andrea Vallocchia.
Il pedigree di Christian Capone è di tutto rispetto, se si pensa che l’attaccante ventitreenne nativo di Vigevano vanta quasi 100 presenze in serie B condite da una decina di reti con le maglie di Pescara, Perugia, Pescara, Ternana e Sudtirol, oltre ad alcune presenze con la nazionale U21. Cresciuto nella cantera dell’Atalanta, club da cui è arrivato con la formula del prestito, Capone conosce bene Goretti per via dei trascorsi perugini. È stato lo stesso ds a puntare forte sul numero 28, che non ha dubbi sulla scelta intrapresa: «Sono qui per tornare in cadetteria insieme alla Regia».
Christian è pronto ad esordire domenica nella trasferta in quel di Montevarchi. Obiettivo, provare ad allungare ancora in classifica.
«È la prima volta che scendo in serie C ma ho accettato senza problemi» afferma.
Perché Reggio?
«La proposta della Reggiana era importante e mi intriga la sfida di tornare in B. Per me è un’occasione importante, spero di dare una mano per poi l’anno prossimo giocarmi le mie carte ancora qui».
Che ruolo predilige?
«Io nasco come esterno sinistro, col passare degli anni sono passato a fare la seconda punta; nel 3-5-2 di Aimo Diana mi trovo bene, anche perché è un tipo di gioco offensivo. Come caratteristiche assomiglio a Rosafio».
Contro il Siena non è sceso in campo ma ha potuto ammirare le qualità della squadra. Che idea si è fatto?
«La squadra è forte, sa giocare a calcio e insieme possiamo fare grandi cose. Giocare al “Città del Tricolore” ti esalta, anche i tifosi si sono fatti sentire ed il pubblico ci sarà di grande aiuto per la volata finale».
Si sente pronto a scendere in campo a Montevarchi?
«Anche a Bolzano col Sudtirol ho giocato poco mi sono sempre allenato e la condizione è buona. Le garanzie di minutaggio non te le dà nessuno ma sono pronto a conquistarmi il posto e dimostrare il mio valore anche in campi meno belli come quelli di Serie C».
Alcuni sostenitori granata la ricordano per il gol col suo Pescara che condannò i granata alla retrocessione...
«La stagione 2020/21 in serie B non fu positiva né per noi che voi, infatti retrocedemmo entrambi».
Goretti l’ha definita talento inespresso. Cosa le è mancato per fare il salto di qualità?
«Con lui ho passato una stagione a Perugia, purtroppo negli ultimi anni non sono riuscito a dimostrare il mio valore. Mi è mancata continuità di prestazioni, ma sono ancora giovane e voglio esprimere le mie qualità. Devo cambiare marcia».
La speranza è quella di fare come Cambiaghi, qui in prestito dall’Atalanta e ora in Serie A?
«Ho giocato con lui nella primavera neroazzurra, ha un anno in meno ma veniva spesso ad allenarsi con noi. Speravo di compiere prima quel salto di qualità, ma c’è ancora tempo e Reggio Emilia è il posto giusto per farlo».
Chi l’ha impressionata maggiormente?
«Kabashi mi ha stupito, è un giocatore veramente forte e non so cosa ci faccia in C. Con Cigarini abbiamo poi ricordato di quando giocava a Bergamo allenato da Edi Reja».
A chi si ispira?
«Amo dribblare, dunque i miei idoli sono Cristiano Ronaldo e Neymar».