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«Credo nella Unahotels»

Adriano Arati
«Credo nella Unahotels»

Il nuovo acquisto Jeremy Senglin esordirà domenica con Milano «La squadra è di qualità e la aiuterò in regia e con il mio tiro»

20 gennaio 2023
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Reggio Emilia Tiratore, duro e fisico in difesa, pronto a dare una mano anche in regia. Si racconta così Jeremy Senglin, ultimo rinforzo della Unahotels che domenica inizierà contro Milano un girone di ritorno in cui si giocherà la salvezza.

Il 27enne statunitense esordirà con la Unahotels, indossando la maglia numero 30. Il play/guardia arriva dal Fuenlabrada, formazione ultima in Spagna, e arriva a Reggio, ultima in Italia.

In un bizzarro incrocio, prende il posto di Rj Nembhard, assolutamente nullo nel suo periodo biancorosso e che ieri è approdato al Fos-sur-Mer-Provence-Basket, formazione in fondo alla classifica della Pro A, il massimo campionato francese.

Adesso è necessario guardare avanti, a un innesto che dovrà garantire sia un’alternativa reale a Cinciarini, privo di un cambio da ottobre, e pure una buona pericolosità offensiva sfruttando quella che sin dall’università è la sua qualità principale, la precisione al tiro da fuori.

«Jeremy è un giocatore molto importante, che ci dovrà dare una grande mano per la battaglia per la salvezza, quella salvezza che rappresenta per tutti noi un valore importantissimo. Dopo l’esperienza negativa con Nembhard abbiamo puntato su un giocatore esperto, che ha giocato in realtà di livello come Nanterre e Andorra» lo ha introdotto il ds Filippo Barozzi.

Cresciuto a Kansas City, college a Weber State nello Utah, quasi 190 centimetri di altezza, sposato e padre di una bimba, Senglin può giocare come play e come guardia.

«Nasce come realizzatore, al college aveva prima di tutto compiti realizzativi, ma può far bene anche il regista, lo ha dimostrato. E ci darà una mano come guardia, con il suo tiro dal perimetro sui blocchi e sugli scarichi, e in difesa. Non è altissimo ma è molto compatto, sa mettere pressione» ha aggiunto.

«Ringrazio la società per la fiducia, siamo contenti sia io sia la mia famiglia, ho percepito da subito professionalità e onestà. So quale sia la situazione in classifica, vengo da una situazione simile in Spagna, ho percepito entusiasmo e non vedo l’ora di potermi mettere in gioco in una lega competitiva, dopo aver affrontato squadre italiane in Bcl ed Eurocup - ha detto -. Non conoscevo di persona nessuno dei miei compagni, alcuni li avevo affrontanti in coppa. Credo che le qualità ci siano».

Senglin, rimasto fermo solo una gara quando l’addio al Fuenlabrada era certo, è pronto a contribuire da subito.

«Sono in forma: sino a due settimane fa ho giocato, l’ultimo match è stato con Girona e da allora sono rimasto fermo per le gare ma mi sono sempre allenato - ha garantito -. Sono contento di giocare con un coach con l’esperienza e il valore di Sakota. Prima di accettare l’offerta ho parlato con lui e mi ha convinto in pochi minuti, inoltre avevo contattato degli amici che già avevano lavorato con lui e mi hanno dato degli ottimi riscontri».

In concreto, cosa porterà?

«In attacco il coach mi ha chiesto di aiutare in regia mentre quando sono impiegato da guardia mi ha chiesto di essere pericoloso in uno contro uno in isolamento, soprattutto quando ci sono situazioni di emergenza a pochi secondi dalla fine dell’azione. E poi dovrò cercare di sfruttare il mio tiro da fuori in uscita dai blocchi e dare intensità in difesa, come ho fatto in tutta la mia carriera».

In queste ore ha iniziato anche a conoscere la sua nuova casa.

«Nei giorni scorsi ho chiesto informazioni su Reggio ad amici che hanno giocato in Italia e al mio agente. Ho avuto solo buoni riscontri, la città non è enorme come Madrid e Parigi, dove sono stato negli ultimi anni, ma si sta bene, è sicura, è adatta alla mia famiglia» ha rivelato. E si è trovato di fronte all’icona di Bryant; «Non sapevo del rapporto così forte con Kobe Bryant, sono rimasto stupito quando ho visto il murales al palazzetto, è affascinante essere in un luogo che ha significato così tanto per lui. Il mio riferimento assoluto è Steph Curry, un altro a cui guardo è Jordan Clarkson, uno che dalla G-League è diventato un forte giocatore Nba, è un’ispirazione per la crescita che ha saputo fare».l