Hopkins suona la carica: «Siamo sulla strada giusta»
Il centro della Unahotels non si lascia intimorire: «L’EA7 Milano è un team da Eurolega, ma mai dire mai...»
di Linda Pigozzi
Reggio Emilia «La Unahotels sta andando nella direzione giusta».
A dirlo con forza è il centro titolare biancorosso Mikael Hopkins a una manciata d’ore dal big match con Milano.
«Le cose stiano andando nella giusta direzione con Sakota - avverte -. Ha grande esperienza, è un coach molto intelligente e credo che ci stia dando gli strumenti per ritrovare le vittorie. Più lavoreremo con lui, più sarà facile ottenere risultati. In campo penso che ci abbia semplificato alcune letture, dato un sistema difensivo su cui ci stiamo focalizzando per essere sempre più efficaci e fermare le bocche da fuoco avversarie. Finora mi sono trovato molto bene con lui».
Per quale motivo la Unahotels non è mai riuscita a esprimersi come potrebbe?
«Quando le cose vanno male non c’è mai una sola motivazione. Di sicuro c’è anche una componente di sfortuna legata a degli infortuni arrivati nel momento peggiore, o al recupero di quelli che erano fermi da mesi come Olisevicius e Strautins. Ovviamente il cambio di allenatore ha significato che c’era qualcosa che non andava, poi Sakota è stato fermato dal Covid poco dopo il suo arrivo a Reggio e questo ci ha fatto perdere ulteriore tempo. Ora però è il momento di guardare al futuro abbiamo ancora metà campionato davanti a noi e tanto su cui migliorare per salvarci».
Contro chi pensa arriverete a contendervi la salvezza?
«Tutti i team che sono ora negli ultimi posti, sono le avversarie per la salvezza: Napoli, Treviso, Trieste, Verona».
A livello personale è soddisfatto della sua stagione?
«Come posso essere soddisfatto della mia stagione se siamo ultimi in classifica? Finora è stata un’annata frustrante, ma stiamo tutti lavorando per migliorare, io in primis, e aiutare la squadra a vincere. Le mie prestazioni individuali non contano finché non sarà la squadra a trovare continuità nelle vittorie».
Cosa è scattato a Trento?
«La differenza l’ha fatta il senso d’urgenza con cui abbiamo affrontato la partita, a differenza di quanto accaduto contro Sassari. Ci siamo guardati in faccia e detti che non poteva ricapitare una cosa del genere e sono fiero di come i miei compagni abbiano affrontato questa difficile trasferta. Abbiamo fatto alcuni aggiustamenti difensivi che hanno funzionato, ma dobbiamo restare concentrati e lavorare a testa bassa perché siamo ancora ultimi e dobbiamo dare continuità a queste prestazioni, se no non serviranno a nulla».
Domani vi aspetta Milano, un’avversaria stellare...
«È un’avversaria proibitiva, parliamo di un team di Eurolega. Nel basket però mai dire mai, le partite vanno tutte affrontate e può succedere di tutto. Quel che so è che se continueremo a scendere in campo con l’animo giusto, la corretta intensità ed eseguendo bene quello che ci chiede il coach, allora potremo certamente competere anche contro le big».
Giocherete in via Guasco: teme nuove contestazioni da parte del pubblico del Bigi?
«Siamo atleti professionisti e sappiamo come funzionano queste cose. I tifosi ti sostengono quando le cose vanno bene, ma hanno anche il sacrosanto diritto di contestarti se le cose vanno male, e di certo in questa prima parte di stagione non abbiamo dato loro troppi motivi per sostenerci. Però, mancano ancora quindici partite alla fine della stagione e c’è il tempo per renderli orgogliosi di noi».l