Unahotels, passo indietro che non lascia tranquilli
La sconfitta maturata in Puglia ha fatto scattare di nuovo l’allarme. I biancorossi ora devono pensare al prossimo match di Pesaro
È un passo indietro abbastanza marcato, quello compiuto dalla Unahotels domenica a Brindisi. Per il risultato, in primis, ma pure per il modo in cui è arrivata la sconfitta, con un parziale di 31-14 per gli avversari nell’ultimo quarto dopo aver condotto sin dal principio. Una fase in cui i biancorossi sono apparsi quelli di novembre e inizio dicembre, in difficoltà nel creare gioco e pure non particolarmente intensi nelle fasi cruciali, segnate da errori in difesa e da tiri poco decisi che sono alla fine costati il risultato.
Un peccato, perché gli altri risultati avrebbero permesso ai reggiani di togliersi dall’ultimo posto solitario, un movimento senza effetti concreti immediati ma comunque prezioso per il morale di un gruppo che da tempo è costretto a girare gli occhi all’insù per osservare le rivali.
Le altre non scappano
Le concomitanze con le altre gare portano anche qualche consolazione, Verona, Napoli e Treviso rimangono tutte a 12, e andranno tutte affrontate fra marzo e aprile. Senza considerare il traffico intenso a poca distanza, con 7 formazioni rinchiuse fra i 18 e i 14 punti. Il margine è ristretto, e con una striscia positiva nemmeno avvicinarsi ai piani intermedi sarebbe impossibile. La priorità però rimane la salvezza, mettersi alle spalle almeno due contendenti, senza altri svolazzi.
Per quanto riguarda la sfida persa in Puglia, va reso merito a Brindisi, che non si è mai arresa e ha sfruttato a rimbalzo, nelle palle vaganti, negli anticipi tutta la sua forza e il suo atletismo, sopperendo alla serata stortissima al tiro da fuori.
La settimana prima la formazione pugliese ha battuto la Virtus Bologna con il medesimo copione, la Unahotels ha le sue colpe ma si è trovata di fronte anche un’avversaria rognosa e trasformata dal nuovo assetto leggero. Per molti versi, i biancorossi di coach Sakota hanno disputato la gara corretta, servendo i lunghi e muovendosi con attenzione in difesa.
Senza Perkins, capace di tenere a galla i suoi di pura strapotenza nel primo tempo, l’esito sarebbe stato probabilmente diverso.
Quando però lo scenario è cambiato, Reggio non è stata capace di reggere l’urto.
I limiti di Reggio
Oltre alla questione mentale, emergono anche diversi aspetti tecnici.
Sotto canestro la Unahotels ha giocatori tecnici e agili che finiscono per patire gli autoscontri con molti contatti, Olisevicius non può sempre dare 35’ al massimo e senza Vitali la pericolosità perimetrale è calata parecchio. Senglin ha dato pochissimo, ancor più pensando ai bagliori con Milano. Il 27enne non è quello brillantissimo di due domeniche fa ma nemmeno quello abulico di Brindisi, certo in una serata in cui Cinciarini si è trovato nella ripresa senza ricevitori affidabili qualche punto estemporaneo dell’ultimo arrivato avrebbe fatto comodo. E ora?
Verso Pesaro
Il 5 febbraio si torna ancora in trasferta, contro una Pesaro spazzata via da Sassari 110-74 e quindi vogliosa di rifarsi sul proprio campo, davanti a uno dei pubblici più numerosi del campionato. I marchigiani propongono una pallacanestro ariosa, che guarda più all’attacco che alla difesa e tanta pericolosità perimetrale.
A Reggio Emilia, privi di due lunghi, opposero poca resistenza, ma sottovalutarli è impossibile, come i 20 già ottenuti in campionato ricordano. Da qui alla pausa, però, la Unahotels di coach Sakota dovrebbe davvero cercar di muovere la classifica, per agganciare qualche rivale prima della volatona che inizierà a marzo, dopo una sosta che potrebbe portare anche diverse novità di mercato per tante società.l
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