Gazzetta di Reggio

Sport

Calcio Serie C

«Gubbio imprevedibile ma la Reggiana è più forte»

Wainer Magnani
«Gubbio imprevedibile ma la Reggiana è più forte»

Dopo la sconfitta ad Ancona, l’ex granata Beppe Scienza invita tutti alla calma: «Se stanno concentrati, si vince»

08 febbraio 2023
4 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Giuseppe Scienza è un allenatore di provata esperienza, che ha da poco festeggiato i 20 anni in panchina, iniziati nel vivaio della Pro Patria per poi approdare al Novara, arrivando poi ad allenare in società del calibro di Torino, Viareggio, Legnano, Brescia, Cremonese, Feralpisalò, Alessandria, Chiasso, Monopoli e Pro Vercelli.

Beppe Scienza, però, è soprattutto un tifoso granata. «Ho visto la partita di Ancona – rimarca uno dei protagonisti dell’ultima promozione in serie A – e devo dire ai tifosi granata di stare tranquilli perché è un incidente di percorso e niente più».

Dopo sedici risultati utili e sette vittorie di fila ci può stare una sconfitta?

«Assolutamente sì, magari non in questo modo».

Cosa intende dire?

«I gol subiti. Non li capisco, soprattutto il secondo in avvio di ripresa: na distrazione che non fa parte del bagaglio tecnico dei granata. Forse dopo il gol iniziale di Hristov, i ragazzi di Aimo Diana hanno ipotizzato che la partita potesse essere in discesa e questo li ha indotti a un calo di tensione che invece non è ammissibile. Poi, incassato quel gol, nella ripresa ho visto una grande reazione, quella sì da Reggiana. Il pareggio ci stava tutto perché la Reggiana ha dominato l'Ancona creando non meno di sei ghiotte occasioni e il portiere dell'Ancona ha fatto interventi miracolosi».

Archiviata questa sconfitta il pensiero è al posticipo col Gubbio. Che partita si aspetta?

«Il Gubbio è una squadra capace di tutto. E' vero che arriva da un periodo difficile con cinque sconfitte nelle ultime sette partite ma la vittoria a Rimini ha ridato morale alla squadra di Piero Braglia. La Reggiana è superiore tecnicamente ma occorre stare attenti».

C'è un aspetto psicologico che può pesare, il fatto che vincendo il Cesena si può portare a un solo punto dalla Reggiana.

«Il Cesena è una squadra solida ma la Reggiana è superiore. Non scherziamo. È una squadra che ha giocatori di valore ed esperti, guidata da un ottimo allenatore come Diana. È un puzzle costruito bene e non vedo perché per una sconfitta, anche immeritata, si debbano smarrire certezze ed autostima. La Reggiana non deve guardare la classifica ma pensare solo a vincere col Gubbio. A volte una legnata serve per ridare carica e maggiori motivazioni».

Solitamente si dice che chi insegue rischia sempre di più. È d’accordo?

«Non c'è dubbio perché Cesena ed Entella sanno benissimo che non possono sbagliare anche perché si ritrovano a fare i conti con una Reggiana forte che è meritatamente al comando della classifica».

Saranno decisivi gli scontri diretti?

«Sono importanti ma in questo momento è la Reggiana a dettare legge perché potrebbe arrivare allo scontro diretto col Cesena con un vantaggio di quattro punti. Inoltre la Reggiana può permettersi di avere due risultati su tre a favore».

Morale della favola?

«La Reggiana deve pensare a battere il Gubbio, il resto verrà da solo».

Guardando il campionato di serie C verrebbe da pensare che c'è molta differenza dato che la capolista Pro Sesto ha 12 punti in meno della Reggiana e 24 in meno del Catanzaro.

«Il Catanzaro sta facendo un campionato fuori contesto ma anche la Reggiana è su dei livelli di eccellenza. Nel girone A sembra che nessuno voglia andare in testa. La vera differenza sta nella scelta di puntare sulla valorizzazione dei giovani per avere i contributi. Chi vuole vincere non se lo può permettere e chi lo mette in atto a volte crea problemi all'allenatore nelle scelte».

Si aspettava la consacrazione di Abdoul Guiebre?

“Se mi è consentito vorrei rimarcare che è un giocatore che io ho preso dalla serie D e lottato a gennaio per tenerlo quando la società voleva cederlo. E' un ragazzo che ha grandi potenzialità e lo avevo consigliato a Tesser quando mi ha chiamato. Mi fa piacere che si stia imponendo con la maglia della Reggiana perché gli voglio bene».

A proposito di affetti e rapporti umani. Michele Padovano è stato assolto dall'accusa di traffico di stupefacenti dopo 17 anni e in un'intervista ha dichiarato che lei è stato uno dei pochi che gli è sempre stato vicino.

«Ci siamo visti e frequentati diverse volte. Michele è stato mio compagno di squadra e siamo legati per tutta la vita. Se lui mi dice “fidati di me” io sto dalla sua parte. A differenza di molti io ho la memoria. So che è stato un calvario emotivo e so quanto ha sofferto per questo sono felice per la sua famiglia che sia stato completamente riabilitato. Certo, quando Padovano giocava nella Juve aveva tanti presunti amici ma è nei momenti importanti della vita che bisogna esserci. Io ho un rapporto fraterno con Michele come altri compagni di squadra come con Dario Morello. Il fatto che Michele abbia ricordato questo nostro rapporto mi ha reso orgoglioso».