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La “nuova” Reggiana adesso sa far male con le sue ripartenze

Wainer Magnani
La “nuova” Reggiana adesso sa far male con le sue ripartenze

Lanini e Pellegrini lanciati nello spazio ecco come sono nati gli ultimi successi granata

15 febbraio 2023
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Reggio Emilia I numeri non mentono, soprattutto se si parla di forza della Reggiana.Lunedì sera è arrivata la quarta vittoria consecutiva al Città del Tricolore, la decima su tredici partite giocate. Una squadra che ha il miglior attacco, la miglior difesa anche se in coabitazione col Cesena e tra le mura amiche ha una media di 2,46 punti a partita. Si può dire che il Città del Tricolore è il “fortino” granata.

Micidiali

Ma c'è un elemento tattico che nel corso della stagione si è modificato in virtù degli interpreti. Oggi è una Reggiana che domina l'avversario attraverso le micidiali ripartenze. Una squadra che diventa devastante quando riesce a superare la prima linea di pressing degli avversari e prende campo. E' successo contro il Gubbio lunedì sera, è stato così col Fiorenzuola. La lezione di Ancona è servita.

Una scelta tattica determinata dalle qualità agonistiche di molti interpreti granata ma soprattutto dall'attuale coppia d'attacco Lanini-Pellegrini. Attaccanti che vanno a nozze negli spazi, soprattutto Lanini, che sanno attaccare la profondità. Se poi a questi due frombolieri che con nove gol si sono affiancati a Montalto, aggiungi due centrocampisti come Vallocchia e Nardi e due esterni come Guiebre e Guglielmotti (lunedì assente per infortunio ma recuperabile) che sono imprendibili in campo aperto, è logico impostare la partita in questa direzione. Senza dimenticare che in cabina di regia c'è un certo Cigarini che in fatto di “imbucate” è un maestro.

Un atteggiamento che è stato accompagnato da un approccio feroce, determinato e con la massima concentrazione ma sempre finalizzato alla ricerca degli spazi per gli inserimenti da dietro.

Una scelta tattica vincente che a maggior ragione dovrà essere applicata nel big match al Manuzzi dato che sarà sulle spalle del Cesena tutta la pressione di dover vincere a tutti i costi. Ad Ancona, nel primo tempo, la Reggiana aveva cambiato strategia andando a pressare alti e sono stati puniti. Ciò che non dovrà accadere lunedì sera a Cesena.

Trasformato

E' anche vero che l'armonia di squadra viene accompagnata anche da uno stato di grazia individuale, basti pensare al Lanini attuale rispetto a quello di qualche settimana fa. Un attaccante che salta l'uomo con facilità, che ha movimenti giusti, utile anche nella fase difensiva, altruista e anche accompagnato da un briciolo di fortuna, vedi il rigore trasformato. Allo stesso tempo, i compagni di squadra sanno come servirlo nel modo migliore per sfruttare le sue qualità di velocista.

Certezze e sorprese

Discorso diverso per Jacopo Pellegrini che ha fatto della costanza la sua prerogativa. E' senza ombra di dubbio il granata più costante nel rendimento generale e sotto porta. Su Guiebre non c'è nulla da aggiungere se non che gli mancano quei due o tre gol che erano alla sua portata.

Nardi ha risolto i suoi problemi fisici ed è tornato il centrocampista travolgente negli strappi e nelle percussioni. La bella sorpresa è stato Vallocchia che aveva deluso ad Ancona ma lunedì col Gubbio ha dimostrato tutto il suo valore e ciò che può offrire alla squadra in termine fisico, di pressing a tutto campo e soprattutto quando cambia marcia. Niente male anche al tiro perché il suo mancino è interessante.

Cosa non va

Detti e rimarcati gli aspetti positivi, occorre anche evidenziare come la Reggiana in queste ultime due partite ha preso dei gol “stupidi” e viziati da errati piazzamenti. In realtà non saremmo onesti se mancassimo di evidenziare anche le attenuanti che pure su questo fronte la squadra ha. Prima tra tutte, l’attenuante delle assenze – per squalificao infortunio – che ha costretto a impiegare giocatori a loro volta bisognosi di recuperare la migliore condizione.

Il tecnico Aimo Diana li ha definiti “particolari” su cui lavorare. In effetti la Reggiana deve registrare qualcosa ma c'è un aspetto che non bisogna trascurare: l'emergenza difensiva. Luciani ha giocato per spirito di sacrificio, Cremonesi è uscito di scena dopo tredici minuti, Cauz ha giocato una partita dopo quasi un mese dato che si era infortunato a Montevarchi il 15 gennaio.

Laezza è stato un gladiatore, pure troppo perché pur diffidato ha ringhiato più volte contro gli avversari rischiando anche l'ammonizione.

Per lunedì sera è atteso il ritorno di Paolo Rozzio, anche il capitano è assente dal 15 gennaio. È stata l'occasione per vedere all'opera Venturi e il portiere granata, in effetti, ha dimostrato di poter fare sempre la parata utile per il risultato.l

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