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«La Unahotels si salverà»

Adriano Arati
«La Unahotels si salverà»

Il nuovo centro Marcus Lee si presenta alla città «Qui ho visto giocatori che hanno voglia di raggiungere l’obiettivo»

23 febbraio 2023
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Reggio Emilia Pronto a proteggere il ferro e dare forza e verticalità contro chiunque.

Dopo una settimana di lavoro con i compagni, si è presentato ufficialmente ieri l’ultimo acquisto biancorosso Marcus Lee, 28enne centro già visto in Italia a Cremona.

Saltatore, stoppatore e rimbalzista, può dare un grande impatto difensivo, mentre in attacco la sua efficacia è legata a quella dei passaggi, preferibilmente sopra al ferro, dopo i giochi a due con le guardie.

A introdurlo, il team manager biancorosso Michele Talamazzi, che ha sottolineato come «Lee abbia le caratteristiche fisiche e atletiche per darci quell’aggressività sotto canestro finora mancate. Potrà aiutarci, se saremo bravi a valorizzarlo».

A partire dall’impatto dietro: «in difesa sa proteggere bene l’area, in attacco può finalizzare palloni anche sopra al ferro. Ha giocato in tanti campionati, ha ormai tanta esperienza e anche questo ci potrà aiutare parecchio».

Per quanto riguarda l’incastro con gli altri lunghi stranieri, di cui uno dovrà rimanere a sedere, «non starei a guardare tanto il ruolo quanto le caratteristiche, e credo che Marcus abbia le caratteristiche per giocare bene al fianco dei nostri altri lunghi. Abbiamo scelto di confermare Burjanadze anche in quest’ottica, per tenere alta l’intensità degli allenamenti e per avere una copertura in caso di problemi fisici».

Parole confermate da Lee.

«Sono entrato nella seconda fase della mia carriera - ha spiegato il nuovo centro della Unahotels - ho girato tanto e avuto tante esperienze, credo di poter capire cosa serva a una squadra e cosa possa dare io a una formazione per arrivare all’unico reale obiettivo, vincere».

«Penso di sapermi adattare bene ai nuovi contesti, arrivo molto motivato, spero di poter essere anche un riferimento per i ragazzi più giovani. Per esperienza, quando si arriva in una squadra in questa situazione di classifica, ci sono due possibilità. O i giocatori hanno già mollato, e aspettano solo la fine della stagione, o ci credono ancora. Io qui ho visto occhi di gente che ci crede e vuole arrivare alla salvezza» ha quindi aggiunto.

«Nei primi giorni qui ho cercato di conoscere al meglio i miei compagni, il coach, di capire cosa chiede e come posso comunicare con loro per dare il mio contributo. In questi anni credo di aver dimostrato di poter sempre dare il mio contributo per proteggere l’area e nelle battaglie a rimbalzo, anche contro avversari che magari avevano una stazza superiore alla mia».

Un’altra avventura da affrontare per un giramondo che dopo il college a Kentucky con parecchie stelle Nba come Town, Adebayo e Randle ha vissuto in tanti contesti, e che a Reggio porterà il numero 24.

Proprio il numero indossato da Kobe Bryant nell’ultima fase della sua carriera.

«Il numero di famiglia è il 22, dal liceo poi per vari motivi ho portato il 24, quando è morto Kobe, uno dei giocatori che più ammiravo, ho pensato se cambiarlo o meno, poteva sembrare irrispettoso ma poteva essere anche un gesto di affetto, un omaggio. Così è stato, e ho deciso di mantenere il numero anche qui a Reggio, una città che sto iniziando a conoscere, girando con la mia fidanzata Amber».