L’ex Ramagli avverte Reggio: «Partita da vincere È fondamentale»
Il tecnico scaligero: «Serve coraggio»
Reggio Emilia «Questa è una partita da vincere giocando con coraggio, senza paure». Pensa all’approccio giusto per uscire vincitore dalla delicatissima gara di domenica fra la sua Tezenis Verona e la Unahotels, l’ex coach biancorosso Alessandro Ramagli. Il tecnico livornese ha lavorato a Reggio Emilia per un anno e mezzo ed è uno dei tre ex della sfida, assieme al general manager Alessandro Frosini (che in biancorosso arrivò proprio chiamato da Ramagli) e a Giovanni Pini, uno degli ultimi acquisti di mercato.
Il confronto del 5 marzo è un duello fra penultima e ultima in cui tutto avrà un peso, il risultato, la differenza canestri, l’inerzia che porterà. «È una partita fondamentale, non dico decisiva ma fondamentale sì, è vero che mancano dieci partite ma il peso specifico della gara è particolarmente significativo», sottolinea Ramagli.
Sfide simili a volte diventano partite “da non perdere”, più che da vincere, con tutte le tensioni del caso...
«È vero che può accadere, proprio per questo credo siano gare da giocare con coraggio, a cuore aperto, consapevoli del loro valore, ma senza paure».
Anche perché mancherà ancora molto alla fine, no?
«Mancano dieci gare e si può guardare avanti, ma questa è una partita da vincere, in cui conta tutto, anche la differenza canestri ha grande valore. Ora è importante muovere la classifica».
Il rischio è perdere terreno?
«La stagione è ancora lunga, ci sono tante squadre coinvolte nella corsa salvezza, ma proprio questo non si possono commettere errori in partite fondamentali».
Servono per svoltare?
«Per salvarsi è importante mettere la testa fuori dall’acqua e tenercela, è necessario farlo subito, per poi proseguire. Non ha senso pensare troppo al futuro, agli altri scontri diretti, perché è un modo per rinviare il pericolo, ma il pericolo va affrontato ora, subito. Dopo sarà una tirata di dieci partite in nemmeno due mesi».
Meglio non guardare troppo avanti?
«Dobbiamo pensare a questa gara e a giocarla nel modo giusto, con coraggio, perché la classifica va mossa adesso, noi veniamo da quattro sconfitte, la Unahotels da tre, abbiamo bisogno di vincere ora».
Tecnicamente, che incontro si aspetta?
«È una partita piuttosto difficile da decifrare, perché veniamo da tre settimane senza gare in cui sia noi che Reggio hanno lavorato senza diversi giocatori chiamati in Nazionale. Poteva essere un periodo prezioso per rodarsi invece entrambe non avremo un’idea chiara del punto in cui ci troviamo».
Difficile capire a che punto siete?
«Sì, perché nella pratica si è lavorato due settimane senza grandi possibilità di amichevoli e con tanti assenti. Questo aumenta l’incertezza».
Entrambe avrete poi giocatori al debutto, i lunghi Davis e Lee. Un’altra variabile?
«Sia noi che Reggio avremo degli innesti, anche per questo sarebbe stato bello poter lavorare insieme, invece ci troveremo con tanti aspetti ancora da definire e questo aumenta l’incertezza».
Un percorso comune?
«Anche nel calendario. Noi abbiamo praticamente avuto lo stesso calendario, abbiamo affrontato Pesaro, Brindisi, Virtus Bologna».
Ci sarà quindi margine per i prossimi confronti diretti?
«Lo spazio ci sarà ma il risultato va fatto adesso».
All’andata avete vinto. Che Unahotels si aspetta?
«Una squadra molto diversa, quando abbiamo giocato a Reggio era una squadra non dico allo sbando ma in forte difficoltà».
E adesso?
«Mi sembra una squadra in fiducia, consapevole; è vero che ha perso le ultime gare ma ha sempre giocato, anche con la Virtus Bologna è rimasta a lungo in gara e ha anche vinto con Milano».
Un’altra squadra, quindi?
«La Unahotels ha anche cambiato modo di giocare, in attacco ha le idee chiare, hanno semplificato diversi aspetti e anche in difesa mi sembrano più determinati. Poi hanno aggiunto un giocatore come Marcus Lee, per avere presenza in area, soprattutto in difesa».
Voi avete inserito Davis e Pini e si parlava di un esterno. Per ora siete fermi così?
«Guardare al mercato in questo momento è l’ultima cosa che un allenatore deve fare».
Ha ritrovato Pini. Lo aveva già conosciuto a Reggio?
«Sì, era giovanissimo ma qualche volta ha lavorato con la prima squadra, poi l’ho convocato nella Nazionale Under 18, e l’ho avuto a Verona. A noi può dare tanto, nel suo ruolo, purtroppo si è fatto male con Brindisi, speriamo possa darci una mano domenica». l