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Basket Serie A

Pessima mira nelle “bombe” la grande pecca di Reggio

Adriano Arati
Pessima mira nelle “bombe” la grande pecca di Reggio

Oltre ai problemi tattici emergono i limiti dall’arco

08 marzo 2023
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Reggio Emilia Una squadra che non riesce a far male alle avversarie, sempre condannata a dipendere da percentuali “ballerine”. La Unahotels sconfitta a Verona e attesa ora alla prossima importantissima tappa con Napoli sta mettendo sin troppo bene in mostra tanti problemi di ordine tattico, su tutto la difficoltà a produrre punti con continuità. Un aspetto che stupisce, considerate le qualità tecniche individuali di tanti biancorossi, amplificato ancora di più dalla dipendenza e dalla scarsa efficace al tiro da tre punti.

Anche domenica a Verona, la Unahotels ha chiuso con 7/28 dall’arco, un dato che in un match tirato incide e parecchio. E se da un lato vi sono probabilmente tensione e nervosismo a minare le mani e le gambe di tiratori da loro affidabili, anche la fatica a costruire buone soluzioni si fa sentire. Diversi triple sono state sbagliate nonostante spazio e ritmo, altre sono state prese alla fine dell’azione per mancanza di alternative, o dopo forzature poco funzionali.

Non è una novità, d’altronde. Dopo due terzi di campionato, la Unahotels ha il peggior attacco della serie A, con 75 punti di media segnati, ed è ultimissima nella percentuale del tiro da 3 punti, 163/514 pari al 31.7%. E le bombe non sono certo un aspetto secondario del gioco reggiano, visto che solo 5 formazioni hanno effettuato più tentativi dall’arco rispetto ai biancorossi.

Si dipende dal tiro da tre, quindi, e la mira non assiste. Quando le triple entrano con costanza, Reggio ha mostrato di poter restare a galla anche contro avversarie solide, quando questo non accade metter punti a referto diventa un argomento spinoso, anche contro una formazione, come Verona, con cui era possibile sfruttare un netto vantaggio fisico vicino a canestro.

La questione si trascina dall’inizio dell’annata, d’altronde, e neppure un cambio abbastanza netto degli schemi e degli interpreti ha prodotto miglioramento. Con la Tenezis, Olisevicius ha concluso con 2/9 da tre, Anim con 1/7. Numeri che colpiscono, addosso a uno specialista con tecnica superiore come il lituano e a un giocatore, Anim, che ha mostrato sinora una inaspettata precisione. Va dato atto ai due di non aver avuto paura a prendersi dei tiri che era giusto effettuare, mostrando più decisione e attaccamento di altri, e il discorso non riguarda un singolo o l’altro quanto l’intero organico. Solo Vitali viaggia sopra al 40%, col 44.2%, e la sua assenza – o l’impiego ridotto per questioni fisiche – ha avuto il suo peso.

Neppure l’arrivo di Sakota, con i suoi classici schemi slavi che prevedono tante opportunità per i tiratori, con blocchi e movimenti per liberarli al meglio, ha potuto più di tanto.

E il discorso va oltre al mero tiro dall’arco. La Unahotels fa benissimo al tiro da due, quinta con il 53.7%, ma il tema è far arrivare il pallone nel pitturato. Inoltre, i vari Reuvers hanno gran tecnica, tiro e pure eleganza, faticano maggiormente a chiudere con potenza nelle mischie. La presenza di Lee, già incisivo al debutto, potrà aiutare.

Che la fluidità offensiva zoppichi lo raccontano, ancora, i numeri. Cinciarini rimane e per distacco il miglior passatore del torneo con 10.6 assist di media, e ciò nonostante Reggio sta lentamente scendendo nella graduatoria complessiva. Oggi è settima con 17.6 totali, dopo aver troneggiato a lungo. E soli 7 assist per match da giocatori che non si chiamino Cinciarini sono decisamente pochi.