«La Unahotels è consapevole che deve ancora conquistarsi tutto»
Michele Vitali, ex di turno, è pronto a tornare a Venezia da avversario
Reggio Emilia Invita la squadra a non alzare la testa e a pensare a una gara alla volta, l’esterno Michele Vitali. I due successi hanno migliorato il quadro Unahotels ma certo non hanno portato la salvezza.
Arriva da mesi non facili. Ora è a posto?
«Non è stato un anno fortunatissimo, in particolare negli ultimi mesi, da quando è emerso il problema al cuore».
Non deve essere facile giocare con un problema simile, no?
«No, non è stato semplice gestirlo, giocarci e poi ricorrere all’operazione, che è andata benissimo. Ma che rimane sempre un’operazione al cuore, il recupero ha richiesto il suo tempo».
E ora? Ancora deve rientrare pienamente nelle rotazioni.
«Adesso sto benissimo, sotto quell’aspetto lì sto bene. Mi sento a posto».
Adesso ci sarà bisogno di tutti, d’altronde. Giusto?
«Esatto, da qui alla fine tutte quelle che ci aspettano sono partite importanti, non ce n’è una più o meno preziosa. E ogni volta dovremo costruirci un’opportunità per vincerla».
Ormai, non è più il tempo di fare gran conti?
«Non importa con chi si gioca, il tipo di rivale, se si è in casa o in trasferta, dobbiamo cercare di vincere tutte le gare. La strada è ancora molto lunga e bisogna riuscire a sbagliare il meno possibile».
Almeno avete raggiunto le concorrenti. Si sta meglio, a 14 punti?
«Sicuramente è meglio essere a pari punti che dover sempre rincorrere le altre, però abbiamo ancora tante partite davanti, lo ripeto».
È ancora tutto da fare?
«L’obiettivo non è certo stato raggiunto, non abbiamo mollato la presa prima, non dovremo farlo ora. In ogni occasione dovremo fare sempre qualcosa in più per continuare nella rincorsa, senza mai perdere concentrazione.
La prossima tappa è Venezia, dove lei ha giocato la scorsa stagione. Un parere sulla squadra?
«Venezia non ha bisogno di grandi presentazioni, è una squadra molto attrezzata, molto profonda, con tanto talento, sarà difficile e sarà lo dura. Ma portarla a casa è il nostro obiettivo».
Come?
«Dovremo essere bravi noi a metterli in difficoltà, in ogni circostanza, e a metterci in condizione per poterla poi vincere. Non sarà semplice e lo sappiamo, come sappiamo che non possiamo permetterci di dare nulla per scontato. Siamo consapevoli che dobbiamo conquistarci tutto».
Certo questa e le prossime partite, con Scafati e Treviso in particolare, possono rappresentare un bel salto verso l’alto. Saranno quelle decisive?
«Noi non siamo nelle condizioni di poter far troppo calcoli, dobbiamo guardare a una domenica dopo l’altra, non possiamo pensare ad altro. Sino a domenica si pensa a Venezia e amen...dobbiamo concentrarci su come poterla vincere».
Solo dopo si alza la testa?
«Da lunedì si guarderà alla partita successiva. Credo che in questo momento il nostro approccio non possa che essere questo, fare calcoli adesso non serve».
Siete reduci da due vittorie e l’umore è cambiato. Quanto aiuta?
«È normale che quando si perde si sia arrabbiati, ti girano proprio, per così dire. Noi siamo i primi ad essere frustrati e delusi quando non riusciamo a raggiungere il risultato che si cerca».
Adesso è diverso?
«Quando vinci tutto è più facile, ma questo non ci blocca, non è che adesso siamo fermi sul divano, belli tranquilli. Da lunedì scorso, dopo la gara con Trieste, abbiamo iniziato subito a lavorare in vista della sfida con Venezia, sappiamo che dobbiamo ancora conquistarci tutto».
Tener viva la prima vera striscia è un’altra motivazione?
«Più che altro conta rimanere in serie A. Il nostro obiettivo è vincere più gare possibile e ottenere la salvezza, non ci interessano strisce positive o altro, dobbiamo raggiungere l’obiettivo».
Dall’arrivo di Lee la Unahotels ha cambiato volto. Quanto conta per gli esterni avere un pacchetto lunghi solido?
«Ovviamente, cambia molto il sapere di avere protezione. Si può rischiare, fra virgolette, un anticipo in più, perché si è consapevoli che ci sia un compagno che può coprire».l