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Reggiana all’esame Rimini

Wainer Magnani
Reggiana all’esame Rimini

Duemila tifosi sosterranno Rozzio e soci nell’anticipo al “Neri”. I granata cercano la prima delle quattro vittorie che valgono la B

25 marzo 2023
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Reggio Emilia A volte ripetiamo le stesse considerazioni e ogni partita viene descritta come quella decisiva. In realtà non è così, perché in palio ci sono sempre solo tre punti anche se ogni incontro ha una sua valenza. Oggi Rimini-Reggiana (ore 17.30) non si sottrae a questi “luoghi comuni” anche se è giusto rimarcare che siamo a cinque tappe dall’arrivo e quella al “Romeo Neri” si inserisce alla vigilia di un doppio impegno al “Città del Tricolore” contro Recanatese e Fermana.

Oltretutto i granata giocano in anticipo rispetto a Entella (a Pesaro) e Cesena (a Manuzzi con l'Olbia) che saranno in campo domani.

La Reggiana ha ancora un “tesoretto” di quattro punti da spendere ma se oggi riuscirà a portare a casa l'intera posta in palio avrà messo un mattoncino importante per edificare la casa della Serie B.

È anche vero che non sarà una partita decisiva, proprio per il bonus che può ancora giocarsi ma come si usa dire: una vittoria sarebbe “tanta roba” anche per un aspetto psicologico nei confronti delle due rivali.

Diciamo, però, la verità: tra i tifosi granata c’è la paura e l'angoscia di rivivere i fantasmi dello scorso anno.

Probabilmente sono tutti timori che restano nell’ambiente ma non penetrano nello spogliatoio, almeno a sentire le dichiarazioni dei giocatori e anche quelle dell’allenatore Aimo Diana ma soprattutto nel vedere la squadra allenarsi nel quotidiano.

Nella Reggiana c'è consapevolezza dei propri mezzi, forza d’animo e determinazione che vengono racchiuse in uno slogan: andiamo a prendere ciò che ci meritiamo.

Per questo occorre avere fiducia nei granata, essere convinti che la Reggiana può sbancare il “Romeo Neri”, forte delle sue qualità tecniche e agonistiche, spinta dalla passione di quasi duemila tifosi.

In fondo lo dicono i numeri (miglior difesa, 22 vittorie su 33 partite, 36 punti in casa e altrettanti in trasferta) e il cammino fatto con un primato in solitudine che dura dal 20 novembre.

Poco importa se i precedenti parlano di un solo successo (86/87) dei granata al “Neri” o se le insidie sono di trovare un Rimini affamato di vittoria dato che non vince in casa dall’11 dicembre contro l’Ancona o se nel girone di ritorno i biancorossi non hanno mai vinto e nelle ultime quattro gare hanno conquistato solo 2 punti.

Rimini in crisi dunque?

Forse sì o forse no, poco importa. La Reggiana deve fare i conti con se stessa, con la forza di una squadra che può vincere attraverso il dominio della partita o anche grazie alle sue individualità. Ciò che non deve fare è consentire a un episodio di essere determinante ai fini del risultato finale. È un discorso difficile da applicare perché gli episodi non si possono “allenare” e del resto i granata ne hanno pagato pegno, vedi l'autogol con l’Entella e il rigore sbagliato a Pontedera.

Proprio per queste esperienze pagate a caro prezzo occorre fare in modo che un singolo episodio non rovini la prestazione della Reggiana. Vale anche per l'arbitro che deve essere “spettatore” e non protagonista.

Discorsi che sulla carta hanno un senso ma poi c'è il campo e allora tutto cambia anche se il valore dei granata è stato acclarato nelle 33 partite giocate e non può essere cancellato.

Le pressioni ci sono ma fanno parte del gioco e sapranno essere gestite da Cigarini e compagni.

A livello di formazione mancherà soltanto l’esterno mancino Guiebre, impegnato con la nazionale del Burkina Faso.

La soluzione più semplice è utilizzare Fiamozzi come esterno sinistro.

Per il resto l’allenatore Aimo Diana punterà su un modulo consolidato con Cigarini al rientro e con al fianco Nardi e Kabashi. In difesa rientrerà Laezza che potrebbe prendere il posto di Cauz per dare maggiore solidità al reparto. In attacco i dubbi sono legati alle condizioni di Montalto che non è al meglio e dunque spazio alla coppia Rosafio-Pellegrini. Un assetto tattico che potrà cambiare in corso d'opera trasformandosi con l’innesto di Montalto come prima punta e con Lanini o Varela esterni nel tridente.l